Tasse caos: contrordine, aumento dell’Iva inevitabile
FIRENZE – In un Paese come l’Italia è vero tutto ed il contrario di tutto. Quello che appariva come una boccata d’ossigeno (e badate bene non una conquista) ossia lo slittamento dell’aumento dell’Iva, è stato azzerato in un batter di ciglia. Il caos politico diventato caos economico si è trasformato in un caos fiscale. Magari impasse, la politica decide di non decidere (sottraendosi a compiti istituzionali e di rappresentatività) ma il fisco corre comunque.
E così il Consiglio dei ministri di ieri sera, svoltosi in un clima di tensione ha partorito l’ennesimo rinvio. La prima verifica di governo che Enrico Letta ha concordato con Giorgio Napolitano proprio a Palazzo Chigi si è conclusa con un nulla di fatto sul provvedimento che avrebbe dovuto rinviare l’aumento dell’Iva a ottobre e rifinanziare la cassa integrazione in deroga. «Non ci sono le condizioni per il via libera alla manovrina -si apprende il decreto avrà l’ok dopo il chiarimento in Parlamento» che il premier ha fatto sapere di voler affrontare subito, lunedì 30 settembre o martedì 1° ottobre.
A questo punto l’aumento dal 21 al 22% dell’Imposta sul valore aggiunto appare inevitabile. Impossibile un impegno di bilancio senza la continuità del governo, commenta il premier Letta riguardo la sospensione di provvedimenti di natura fiscale ed economica, compresi quelli per riportare l’Italia entro i vincoli europei nel rapporto Deficit/Pil sotto il 3%. Per questo il presidente del Consiglio chiederà la fiducia alle Camere su un discorso programmatico.
Nel Paese dei «girolaruota» tutto diventa drammaticamente complicato. E fare appello alla responsabilità sembra tempo perso. Anche perché altrimenti qualcuno si sarebbe accorto che di crisi in crisi l’Italia sta morendo.
paolo
QUESTO SAREBBE IL “GOVERNO DEL FARE” (niente!). Del resto meglio così: se bloccavano l’aumento dell’Iva, avevano escogitato la brillante soluzione di aumentare la benzina, tanto per non cambiare sistema!