L’autoritratto di Andrea Martinelli donato agli Uffizi
FIRENZE – Pensieroso e senza veli. Così si ritrae l’artista Andrea Martinelli nel suo autoritratto, «La bocca». L’opera, da ieri parte della collezione degli autoritratti della Galleria degli Uffizi, è stata realizzata con tecnica mista su una tavola di grandi dimensioni – due metri in altezza per un metro e mezzo in lunghezza.
L’autoritratto di Martinelli si trova in mostra per un mese nella sala del Camino, al Piano Nobile dell’edificio vasariano, insieme ai bozzetti e ai disegni preparatori che hanno portato l’artista alla versione finale dell’opera. Nella sala sono esposti anche una serie di scatti fotografici in bianco e nero di Gianni Berengo Gardin. Il fotografo, di fama internazionale, collabora ormai da circa dieci anni con Andrea Martinelli e, in questa occasione, ha immortalato alcuni dei momenti salienti del percorso di realizzazione dell’opera.
La decisione di donare il dipinto alla Galleria risale a qualche anno fa, quando il Direttore degli Uffizi, Antonio Natali, chiese all’artista pratese di dipingere un suo autoritratto da includere nella collezione.
Il lavoro, cominciato lo scorso inverno, è stato un lungo percorso di ricerca personale, alternato tra bozzetti e disegni. Alla fine, come ha spiegato Andrea Martinelli «ho scelto un’opera dove appaio più sereno, una sorta di sogno, anche se poi non si sa bene se è un incubo». Quel che è certo è che il dipinto lo rappresenta davvero.
A far seguito alla donazione e alla mostra è il relativo catalogo – edito da Gruppo Editoriale – introdotto da un pensiero del Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, con una nota del direttore della Galleria degli Uffizi, Antonio Natali. All’interno del volume si trova anche un discorso dello scrittore Sandro Veronesi secondo il quale la verità che sta dietro all’ autoritratto di Martinelli è inevitabile, poiché, diversamente dalle regole di ogni ritratto, pittore e soggetto sono la stessa cosa.