Inchiesta Tav, Rossi a colloquio con i pm
FIRENZE – Un’ora e mezzo di incontro tra il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ed i pm che seguono l’inchiesta sulla Tav a Firenze. A chiedere di essere ascoltato dai magistrati era stato lo stesso governatore per «poter riferire su alcuni aspetti, di cui ho parlato anche ieri in Consiglio regionale, sul comportamento della Regione Toscana, in modo da offrire un quadro generale ai magistrati su come ci muoviamo. Noi abbiamo i lavori in casa e la Regione è chiamata a dare un parere ma l’opera è del Governo e il governo deve dirci se è strategica e vuole continuare a scommetterci».
Rossi ha precisato che con i magistrati «oggi non abbiamo parlato della sostituzione dell’architetto Zita, lo abbiamo fatto tante volte. Il Governo -ha detto ancora il Governatore- deve anche fare chiarezza sui materiali di scavo della trivella. La Toscana non ha mai cambiato idea, è sempre stata coerente e ha sempre ritenuto che a Cavriglia si devono portare solo materiali di scavo compatibili con la destinazione a verde pubblico o il residenziale. Perché questo avvenga abbiamo scritto al Governo perché fossero fissati dei parametri con i limiti dei glicoli e dei tensoattivi» che vengono usati dalla talpa per scavare il sottoattraversamento di Firenze.
Paolo Padoin
Il Presidente Enrico Rossi, come suo solito, cerca di collaborare con la magistratura. In questo caso è indubbio che la sostituzione di Zita, comunque motivata, ha involontariamente fatto un grosso favore alla “squadra”. Quanto all’utilità del sottoattraversamento resto dell’idea che si tratta soprattutto di un vantaggio per le cooperative rosse in difficoltà. Non è una priorità del Governo, ma eventualmente di Firenze, quindi sono gli enti territoriali i maggiori interessati all’opera. Ascoltiamo anche le voci contrarie e le proposte alternative P. Padoin