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Stadio: la Fiorentina torna a pensare a un Franchi coperto

Lo stadio Franchi potrebbe essere interamente coperto
Lo stadio Franchi potrebbe essere interamente coperto

FIRENZE. Oltre a tre punti figli di una prestazione di grande carattere, la “campagna di Ucraina” per la Fiorentina ha portato anche novità sul fronte stadio. Da tempo sospesa, la questione (iniziata con la famosa conferenza stampa di Diego Della Valle con il grafico della Cittadella, poi ammainato insieme allo sviluppo di Castello), sembra finalmente avvicinarsi a una svolta.

Detto sinteticamente: è probabile che il Franchi venga coperto e che quindi le partite dei viola, almeno per il momento, si continuino a giocare nel vecchio impianto a Campo di Marte, anche se il club viola non ha intenzione di dimenticare il progetto Mercafir, zona che ultimamente pareva destinata ad ospitare un nuovo stadio.

Il club dei Della Valle ha infatti firmato la convenzione per il Franchi fino al 2022 e continuerà dunque a investire nella zona di Campo di Marte (è prevista fra l’altro a breve la costruzione di un nuovo centro sportivo per il settore giovanile): sta anche valutando con «interesse sempre maggiore la possibilità del restyling del Franchi», ha fatto sapere dall’Europa dell’Est il presidente esecutivo Cognigni.

Il modello citato come esempio di ristrutturazione del Franchiè quello che l’architetto Francalanci aveva elaborato per la candidatura italiana agli Europei del 2012, poi naufragata. Uno stadio con la copertura delle parti che attualmente ne sono prive e il concomitante avvicinamento delle curve al campo, migliorie – stando alle parole di Cognigni – realizzabili in due anni, che consentirebbero ovviamente un maggior comfort agli spettatori.

L’idea è più o meno quella della Juve («Una società da seguire come modello d’impresa» ha spiegato il presidente esecutivo viola), che si riassume in una parola sola: delocalizzazione. Perché secondo il progetto della Fiorentina, nell’area Mercafir dovrebbero comunque nascere le strutture commerciali per fare cassa e aumentare il budget per il mercato.

Una sorta di piccola cittadella inizialmente senza stadio, che magari potrebbe essere costruito in futuro. Ma di questo è prematuro parlare. I piani viola per il breve periodo sono chiari. Alla Mercafir, su un’area di 32 ettari, 9,3 sono per i parcheggi, 5,2 per la viabilità, 3,3 di strutture esistenti, 6,7 per la cittadella dei servizi (che comprende nuovi edifici, una piazza e il parco) e 7,5 sono riservati agli impianti sportivi, di cui 2 ettari per attività commerciali, 0,4 per attività turistiche e 0,8 per uffici: alla voce “impianti sportivi”, invece del nuovo stadio potrebbe prevedere un campo per le partite della Primavera.

Insomma, detto, in soldoni, nell’area Mercafir ci sarebbero attività turistico-ricettive e per lo spettacolo, residenze private e spazi commerciali, mentre al Franchi ammodernato e coperto almeno per il futuro più prossimo, si continuerebbe a giocare a pallone.

Ora la palla torna al Comune che dovrà esprimersi sulla nuova idea dei Della Valle, sempre più coinvolti nel progetto Fiorentina e pronti ad investire altri soldi, ma se da Palazzo Vecchio filtra ottimismo sulla posizione della giunta Renzi, resta comunque un punto interrogativo: il rapporto con la soprintendenza visto che il Franchi è un bene vincolato.

Ma anche questo aspetto è aggirabile: il vincolo riguarda infatti solo la copertura della tribuna e le scale elicoidali, che la Fiorentina ha tutta l’intenzione di mantenere anche nel caso di un avanzamento delle tribune. Magari, allora, potrebbe essere davvero questa la soluzione di una vicenda che, per il bene dei tifosi, in qualche modo dovrà pur sbloccarsi. E possibilmente senza che trascorrano altri cinque anni…


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Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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