Concordia, cartografo: «Schettino mi ordinò di cambiare rotta»
GROSSETO – «Prima della partenza da Civitavecchia il comandante Schettino mi disse di aspettare sul ponte, poi mi ordinò di programmare una variazione della rotta Civitavecchia-Savona per passare accanto al Giglio». Così l’ufficiale cartografo Simone Canessa, testimone sentito oggi al processo di Grosseto sulla Costa Concordia.
«Andiamo sotto al Giglio. Amm’a fà l’inchino. Jamme sotto sto ca.. i Giglio». Sono le parole registrate a bordo della Concordia, il 13 gennaio 2013 con cui il comandante, Francesco Schettino, chiese all’ufficiale cartografo di cambiare la rotta della nave. L’audio è stato fatto sentire in aula, a Grosseto, nel corso della testimonianza di Simone Canessa, l’ufficiale in seconda di coperta responsabile dei piani di viaggio e delle rotte. Canessa ha confermato che l’ordine sia stato dato dal comandante in persona: «Mi disse di tracciare la rotta. Fissammo il passaggio a mezzo miglio dal pericolo più vicino al Giglio perché in quel punto avremmo avuto un fondale di circa 100 metri».
Sul perché fu cambiata la rotta Civitavecchia-Savona, per deviare verso il Giglio, «non avevo nessuna informazione diretta ma avevo sentito dire che era per un saluto a qualche abitante del Giglio o che lavorava sulla nave» ha detto il testimone Canessa rispondendo al pm Alessandro Leopizzi se sapesse il motivo di variare l’itinerario della nave dalla rotta normalmente seguita verso nord.
«Non ho mai sentito l’ordine o l’allarme falla» ha detto in aula il cartografo, ufficiale di coperta in seconda della Concordia. «Ero componente della squadra controllo falla -ha aggiunto- quindi sarei dovuto intervenire per verificare e riparare il danno».