Giuseppe Rossi: «In Nazionale anche grazie a Firenze»
FIRENZE. Giuseppe Rossi è un tipo schivo, abbastanza impermeabile alle emozioni. Ma oggi, seduto nella sedia dell’Aula Magna di Coverciano un po’ di emozione la tradiva. Perché si trovava sulla sedia del personaggio azzurro del giorno e perché era finalmente tornato a respirare quell’aria dopo due anni esatti.
Molto, stando alle sue parole, anche grazie alla Fiorentina. «Ho lavorato tanto e duramente per essere in campo alla prima del campionato. Credo nelle mie qualità e credo nei miei compagni che mi hanno aiutato a tornare subito bene in campo. L’ambiente di Firenze è ideale per un calciatore».
Ecco il perché nella spiegazione dell’ex Villareal. «La gente mi ha dato una grande mano e mi ha caricato; quando passo per il centro mi salutano tutti e mi fanno sentire bene. E’ una cosa buona per quando uno scende in campo. Il pubblico ci sta dando una grande mano, sono sempre lì al nostro fianco e sono contento del loro apporto».
Anche se qualcuno, in verità, ha storto la bocca per questa convocazione arrivata dopo un piccolo infortunio. «Ho avuto – spiega Pepito – un piccolo fastidio ma non c’è mai stata nessuna pressione da parte della società. Ho lavorato tanto per essere in campo contro la Lazio, era il mio primo obiettivo. Ho cercato di dare il meglio e poi sono contento di aver conquistato nuovamente la Nazionale».
Anche perché, è bene dirlo chiaramente, uno degli obiettivi primari attuali di Rossi sono i Mondiali brasiliani. «Dovessi riuscire ad arrivarci – dice facendo un inequivocabile gesto scaramantico – ringrazierò mio padre (ora morto, ndr) perchè è lui che mi ha portato ad essere quello che sono. Dovrò ringraziare tutta la mia famiglia, i fisioterapisti in America ma anche quelli della Fiorentina».
Poi Pepito ha parlato di Balotelli, della serie A, di come ha ritrovato la Nazionale dopo un periodo così lungo di assenza, del suo ruolo preferito («non ho problemi, in attacco posso giocare ovunque: prima punta, seconda ma anche esterno»), del codice etico e chi più ne ha più ne metta. Alla Juventus, invece, nessun accenno ma, conoscendolo, nel suo cervello un piccolo spazio anche per la gara contro i bianconeri che segnerà la ripresa del campionato esiste perché Firenze gli è già entrata dentro.