Concordia, i familiari della dispersa riconoscono gli oggetti nelle foto
ISOLA DEL GIGLIO (GR) – Elio Vincenzi e la figlia Stefania hanno riconosciuto la catenina e le scarpe che appartenevano a Maria Grazia Trecarichi, la 50enne morta nel naufragio della nave Concordia del 13 gennaio 2012. Dovrebbe essere a questo punto della donna il corpo ritrovato nella nave dai sommozzatori che in un primo momento si pensava fosse il cadavere del cameriere indiano Russel Rebello. Il riconoscimento è avvenuto attraverso delle foto in questura a Catania, dove la famiglia risiede, alla presenza di un funzionario della Costa Crociere.
Stefania Vincenzi ha riconosciuto la catenina che era stata regalata qualche ora prima del naufragio alla madre dalla amica Maria Luisa Virzì, il cui corpo è stato trovato due settimane dopo il naufragio. Il gioiello era un regalo per il compleanno della Trecarichi che proprio la notte della tragedia compiva 50 anni. «Sono frastornato -ha detto Elio Vincenzi- così come mia figlia. Due anni sono stati lunghi in attesa di potere dare una degna sepoltura a mia moglie. Il mio pensiero va ai familiari di Rebello che attendevano anche delle risposte».
paolo
Sorge spontanea una domanda: ma quei poveri resti erano completamente nudi? Dai residui di indumenti che certamente aveva indosso, non si poteva desumere che era la povera signora, e non il cameriere?