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Renzi: «Vincere!»

Renzi: Vincere

FIRENZE – Il sindaco di Firenze lancia la campagna «L’Italia cambia verso» in vista delle primarie del Pd dell’8 dicembre. Domani alle 16 da Bari al via la sfida.

Matteo Renzi
Matteo Renzi

Matteo Renzi, nel giorno della formalizzazione delle candidature alla segreteria del Pd, lancia sui suoi account dei social network la campagna congressuale. Otto parole in evidenza, a ognuna delle quali si contrappone quella, scritta al contrario, del suo opposto: Bravi (Raccomandati); Vincere (Perdere bene); Gli italiani (Il Cavaliere); La strada (Il Palazzo); Coraggio (Paura); Futuro (Conservazione); Cambiare (Lamentarsi); Semplicità (Burocrazia).

A Bari parlerà da un palco a forma di freccia, che richiama il logo della campagna, posto al centro della sala, un palco stile rockstar. Parlerà da una pedana centrale, circondata dal pubblico. Un modo per creare un’unità tra il rottamatore e le persone presenti, per una comunicazione non unidirezionale. Una formula utilizzata all’ultima festa del Pd a Firenze e, a quanto pare, piaciuta al primo cittadino. Ci saranno poi due schermi e, fatto inedito rispetto alla campagna per le primarie dello scorso anno, questa volta ci saranno le bandiere del Pd. L’intervento di Renzi dovrebbe durare all’incirca un’ora.

Tornando agli slogan quello che più sembra aver catturato l’attenzione della Rete è «Vincere», che appare una stoccata a Pierluigi Bersani e al suo «abbiamo non vinto» all’indomani delle ultime elezioni. A qualcuno, su facebook, la scelta ha fatto storcere il naso, ma anche per altri motivi.

Ecco alcuni commenti. Luca Amato coglie il collegamento con il giaguaro da smacchiare di bersaniana memoria: «Che dici Mattè, stavolta mettiamo via solventi e detersivi per vincere sul serio?». Gli altri, invece, vanno più indietro con la memoria: «Tutto ottimo, tranne sto vincere che purtroppo ricorda tristi storie» dice Federica Polythene Pam. Vanessa Vittoria è sin troppo chiara: «Vincere! E vinceremo! Mussoliniana memoria. Sì è vero, ha portato male effettivamente. Speriamo non più». Stroncature in serie: se per Francesco Frati Matteo «questo vincere è francamente inopportuno e ricorda periodi spiacevoli della nostra storia», Davide Bacchetti lo boccia senza mezzi termini «In effetti questo slogan è pessimo».


Sandro Addario

Giornalista

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