Concordia, Gabrielli: «A Piombino se ci saranno le condizioni»
ISOLA DEL GIGLIO (GR) – «La Concordia verrà smantellata a Piombino se ci saranno le condizioni». Così il prefetto Franco Gabrielli, capo del dipartimento della Protezione civile.
«Come fa a valere 500 milioni l’affare dello smantellamento e demolizione della Concordia, se la nave ne costa 460? -ha spiegato Gabrielli- La stima di 500 milioni è una ricostruzione giornalistica che non so da quale fonte provenga. Comunque sia sull’intera operazione sono in corso delle verifiche e degli studi che daranno delle indicazioni».
«L’Italia sarà pronta e sarà in grado di gestire in piena sicurezza lo smaltimento e la rottamazione della Concordia, e non hanno alcun senso oggi il toto-porti né immaginare conflitti tra regioni come Lazio e Toscana». Lo ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis in merito allo smaltimento della Costa Concordia. «Per noi -prosegue D’Angelis- il punto di partenza resta l’applicazione della direttiva europea che prevede lo smaltimento dei relitti di quella stazza nel porto più vicino fra quelli adeguati a farlo. Mappe alla mano, è Piombino. Il Governo non a caso ha messo l’Autorità portuale nelle condizioni di accelerare al massimo la realizzazione di infrastrutture portuali per creare entro giugno una piattaforma a norma Ue che possa accogliere e smaltire non solo la Concordia, ma anche altre grandi navi a fine vita, avendo anche l’opportunità della siderurgia a km zero».
Monito di Legambiente: «Una scelta gravissima, una rinuncia assurda e uno schiaffo all’Europa» così l’associazione ambientalista definisce l’eventualità che la Costa Concordia sia smantellata a Smirne in Turchia per il disaccordo tra Civitavecchia e Piombino. «L’Italia non può arrendersi di fronte alle pretese della Compagnia croceristica che ha provocato il più grande disastro della storia della marineria civile -dichiara Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente- e che ora deciderebbe pure la destinazione di rottamazione fuori dall’Italia».
Luca
Siamo veramente un paese straordinario, un’associazione ambientalista che giudica e condiziona le scelte di una società privata.
Fare un’operazione di compensazione tra i danni subiti per l’affondamento della concordia e l’opera di smantellamento è una cosa assurda. La Carnival e le sue assicurazioni devono pagare tutti i danni di qualsiasi tipo altro che compensazione!.
Alcune considerazioni:
1-Quello di Legambiente è un gioco strano….ieri esce con un comunicato contro il capitolato d’appalto per adeguare il porto di Piombino allo smantellamento di grandi navi oggi grida allo scandalo se la Costa se ne va.
2-Sono mesi che Ermete Realacci , Legambiente e Federparchi , si occupano giornalmente della Costa Concordia. Fino ad oggi tutto questo aveva un senso…ma ora cosa c’entrano Legambiente e Federparchi con la distruzione della nave? O forse il fatto che il Presidente di Federparchi Sammuri sia contemporaneamente Dirigente nazionale di Legambiente, Dirigente del settore Ambiente della provincia di Grosseto, Presidente del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano e tanto per gradire consulente del Ministero dell’ambiente per la Concordia , significa qualcosa?
Una cosa è certa e lo sappiano subito questi signori…si tolgano dalla testa che pur di far rimanere la nave in Italia lo Stato debba spendere miliardi per adeguare porti Italiani alla bisogna………sarebbe il solito giochino di scaricare sui cittadini le spese…per poi far guadagnare la cordata industriale di turno,questa volta non funzionerà!!