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Rossella Segreto: «Vi presento Pietro Annigoni»

Rossella Segreto Annigoni nella sua casa di Firenze
Rossella Segreto Annigoni nella sua casa di Firenze accanto al busto dell’artista

FIRENZE – A venticinque anni dalla scomparsa del pittore Pietro Annigoni, la sua memoria vive. Non solo attraverso le tante opere che ha lasciato, molte delle quali saranno esposte al pubblico a Firenze, ma anche con gesti di concreta solidarietà verso chi ha bisogno, come la popolazione del Burkina Faso, dove è particolarmente attiva l’Associazione Amici di Pietro Annigoni. In questi mesi sono in costruzione tre nuove strutture in un centro sanitario nella capitale Ouagadougou che porteranno il nome dell’artista italiano.

Pietro Annigoni 3
Pietro Annigoni autoritratto

A Firenze le opere di Annigoni saranno visibili in due spazi espositivi. Il primo è la sede dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze in via Bufalini, dove dal 16 ottobre al 6 gennaio 2014 sarà aperta una mostra di opere dell’artista, provenienti dallo stesso Ente Crf, dalla Fondazione Guelpa di Ivrea e da raccolte pubbliche e private.

In contemporanea verrà riaperto anche il «Museo Annigoni» (Villa Bardini, Costa San Giorgio 2, Firenze) rimasto chiuso qualche tempo per il riallestimento nelle nuove sale espositive del primo piano. Un patrimonio artistico messo a disposizione della città, nel ricordo del celebre pittore, uno dei più noti del ‘900, nato a Milano ma fiorentino di adozione (vi arrivò a 15 anni) scomparso il 28 ottobre 1988.

«Sono grata all’Ente Cassa di Risparmio Firenze per queste importanti iniziative – commenta a FirenzePostRossella Segreto, vedova del pittore, alla vigilia degli eventi – nel ricordo di un artista che ha segnato un’epoca non solo a Firenze ma nel mondo. In Inghilterra ad esempio è molto conosciuto e non solo per il celebre ritratto della regina Elisabetta».

«Mi dispiace solo – precisa però la signora Annigoni – che in Italia i giovani non sappiano chi era Pietro Annigoni. La mostra e la riapertura del museo mi auguro possano essere occasioni per farlo conoscere in particolare alle scuole e a tutti coloro che si interessano di arte. Pietro è stato sempre vicino ai giovani. Ci sono ancora filmati che documentano, ad esempio, sue lezioni sulle tecniche di affresco, come si fa un … vero affresco».

Rossella Annigoni davanti ad un affresco
Rossella Annigoni davanti ad un affresco

Sorride la signora Rossella mentre osserva con soddisfazione proprio un affresco di quasi cinque metri della sua splendida casa nel cuore di Firenze. «Lo dipinse Pietro quando venimmo ad abitare qui nel 1972. Mi ha sempre ispirato momenti di serenità. Un paesaggio che nella realtà non esiste, fatto con spirito di fantasia e sentimento».

Ritrattista, paesaggista, scultore. «È stato definito rinascimentale – precisa – soprattutto perché aveva una preparazione a tutto tondo. Dall’olio, alla tempera grassa, all’acquerello e tutte le varie sfaccettature della pittura. Poi vari tipi di incisione: acquaforte, litografia, punta secca solo per fare alcuni esempio. Tutto questo può essere messo a conoscenza dei giovani, perché la sua preparazione tecnica e artistica possa servire alle nuove generazioni».

In una parola, qual è stato il segreto di Annigoni? «Il perfetto connubio tra natura e sentimento. Un paesaggio lo dipingeva per come lo sentiva, non come lo vedeva».

Intanto l’Associazione Amici di Pietro Annigoni porta avanti lo spirito di solidarietà che ha sempre ispirato la vita dell’artista. In Burkina Faso, lo stato dell’Africa occidentale di cui la vedova Annigoni è Console Onorario a Firenze, sono state portate a termine importanti realizzazioni in strutture sanitarie gestite dai padri camilliani. Si stanno costruendo ora tre sale per ortopedia, ginecologia e medicina generale presso il Centro Medico Saint Camille di Ouagadougou, diretto da padre Salvatore Pignatelli, un medico pediatra missionario.

Ma le attività dell’Associazione comprendono anche costruzioni di scuole nei villaggi, assistenza a carcerati e donne a rischio. Una delle attività più impegnativa sono le adozioni a distanza: «Sono già 320 i bambini che stiamo seguendo – dice con soddisfazione la signora Annigoni – sottratti all’analfabetismo e alla miseria. Con 300 euro all’anno per ciascuno, meno di un caffè al giorno, possiamo assicurare loro un futuro migliore». Chi può fare a meno di un caffè e vuole fare un concreto atto di solidarietà sa a chi rivolgersi.


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Sandro Addario

Giornalista

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