Natura / Vite di caccia. Ricordi e tradizioni dell’arte venatoria
Firenze, 15 ottobre 2013 – Per alcuni è uno sport, per altri un passatempo, per molti una vera e propria arte. Per Paolo Casanova e Piero Cilotti la caccia è soprattutto una filosofia di vita che entrambi, senza conoscersi, hanno deciso di condensare in due libri di memorie. I loro diari, due percorsi paralleli e indipendenti accomunati da un’unica e grande passione, saranno in libreria dal 15 ottobre: intitolati rispettivamente “Ricordi di caccia” (pp. 176, euro 15) e “Cinghiali e cinghialai di Toscana” (pp. 128, euro 13), fanno parte della collana «Diari e Memorie» dell’editrice Sarnus. Paolo Casanova, fiorentino classe ’42, è stato docente universitario del primo corso di Zoologia venatoria attivato in Italia. Già autore di pubblicazioni scientifiche e divulgative, tra cui “Breve rassegna della legislazione venatoria in Europa” (1990), “Appunti di Zoologia Venatoria e Gestione della Selvaggina” (1993), “La vita e le cacce dei contadini fra Ottocento e Novecento” (Polistampa, 2007), racconta nel nuovo libro le sue esperienze nella Romagna toscana. I suoi ricordi, trascritti con partecipazione e competenza scientifica, ci portano indietro nel tempo per descriverci un mondo segnato dalla scomparsa della mezzadria e dall’abbandono della cultura agraria. Piero Cilotti, medico, è nato a Pisa nel 1936. Ha trascorso cacciando, dal 1947 a oggi, più di cinquemila giornate, equivalenti a oltre sedici anni della sua vita. Dopo aver viaggiato per tutta Italia e aver conosciuto importanti proprietari terrieri, lo scorso anno ha raccolto parte delle sue memorie nel libro “Dalle starne ai cinghiali”, dove ha narrato con stile genuino e accattivante mutamenti economici, sociali e culturali avvenuti dagli anni ’50 in poi nel nostro paese. Nella sua nuova fatica, completamento della precedente, si concentra sulla caccia al cinghiale: il testo, ricco di consigli e segreti dell’arte venatoria, ci appare come la vera e propria testimonianza di un’epoca.
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