Ricerca, la Toscana si lancia nello spazio
FIRENZE – La Toscana è pronta a lanciarsi nello spazio grazie alle opportunità offerte dai bandi di «Horizon 2020», il Programma quadro dell’Unione europea per l’innovazione e la ricerca. Il lancio dei prossimi bandi è previsto per l’11 dicembre. Il budget messo a disposizione è di 70 miliardi di euro a livello europeo.
L’Italia è al terzo posto in Europa e la Toscana ha un ruolo rilevante nel settore, con oltre 1000 addetti e oltre 350 milioni di fatturato annuo. Si tratta di un sistema produttivo che ruota attorno alla grande industria, ma a cui si lega una rete dinamica di piccole e medie ad altissima tecnologia, concentrate soprattutto nell’area di Firenze, Pisa, Livorno.
Il punto sul settore è stato fatto a Livorno nel corso di un incontro promosso dalla Regione per spiegare il funzionamento e le possibilità concrete offerte dal bando di prossima uscita per le imprese toscane.
«Quello dell’innovazione –ha spiegato l’assessore regionale Simoncini– è un passaggio ineludibile per il rilancio della nostra economia e per rendere competitive le nostre imprese. Il settore aerospaziale si distingue per capacità di innovazione e di rapporto con i soggetti della ricerca e del trasferimento tecnologico. Per questo il sostegno da parte della Regione non è mai venuto a mancare, fin da quando, unici in Italia, abbiamo partecipato al progetto europeo Era-Star, nell’ambito del VI Programma quadro per la ricerca, che finanziava progetti di imprese toscane in collaborazione con imprese di altre regioni europee».
Incentivi dalla Regione. Negli ultimi anni, imprese dell’aerospazio hanno beneficiato di ingenti contributi da parte della Regione. Dal 2007 ad oggi sono stati finanziati 26 progetti, in cui sono coinvolti 39 soggetti, per un contributo complessivo di 13,3 milioni ed un investimento totale di 26,6 milioni di euro.
Con l’ultimo Bando Unico R&S 2012, nell’ambito dell’aerospazio sono stati finanziati 5 progetti, che coinvolgono 17 soggetti, in gran parte Pmi, oltre a 2 grandi imprese e 2 organismi di ricerca, per 7 milioni di contributi, che generano oltre 15 milioni di investimento.