Quando De Amicis sciacquava i panni in Arno
Piccolo diario di un piemontese nella Firenze capitale
Firenze, 17 ottobre 2013 – “Bella città dei fiori/ piena di glorie sante,/ cinta d’eterni allori;/ culla immortal di Dante/ che l’universo onori,/ t’amo come un amante”. Quando Edmondo De Amicis dedicò questi versi a Firenze, quest’ultima era capitale d’Italia, e lo scrittore si trovava lì in procinto di abbandonare la carriera militare per inseguire la fortuna letteraria. Il suo amore verso la città, e verso la lingua che lì si parlava, è testimoniato da una serie di testi raccolti nel libro a cura di Sebastiano Zanetello “Lì dove il pane scricchiola. Pellegrinaggio di un piemontese nella capitale della lingua italiana” (Mauro Pagliai, pp. 96, euro 6). De Amicis, universalmente noto per il suo libro “Cuore”, visse a Firenze lavorando come giornalista, prima come direttore de «L’Italia militare», quindi come inviato de «La Nazione», per la quale seguì la storica presa di Roma del 1870. I diari, gli articoli, i ‘bozzetti’ pubblicati ci raccontano qualcosa del suo soggiorno e molti di essi si soffermano, con brio e gusto dell’aneddoto, su quelle questioni linguistiche che sarebbero sfociate nel 1905 nella pubblicazione de “L’idioma gentile”. I ricordi della vita fiorentina (tra cui il resoconto di una visita all’Accademia della Crusca) si mescolano alle disquisizioni lessicali (il pane fresco “scrìcchia” o “scrìcchiola”?), ricordandoci nell’insieme quella che per l’autore di “Cuore” fu una specie di missione: unificare l’Italia grazie alla lingua, a partire proprio dal cuore della Toscana. “In fondo anche lui”, spiega lo scrittore Paolo Ciampi nella sua introduzione storica, “proprio come il grande Manzoni, ebbe modo di ‘sciacquare i panni in Arno’”. Le poesie, i brani tratti dalle “Pagine allegre” o da “L’idoma gentile”, gli articoli di giornale, ci consegnano un De Amicis lontano dagli stereotipi, brillante e coinvolgente, piacevole e spiritoso, attento alla grammatica come alla cucina. A quest’ultimo aspetto è dedicata un’originale appendice che ci presenta il pane toscano e le ricette per prepararlo in casa.
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