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La casa si prende

Acampada: a Roma cessa l’assedio, per ora

L'acampada davanti a Porta Pia a Roma (Foto FirenzePost)
L’acampada davanti a Porta Pia a Roma (Foto FirenzePost)

FIRENZE – Roma ha tirato un sospiro di sollievo: la temuta manifestazione di sabato 19 ottobre contro l’austerità economica non ha provocato incidenti e devastazioni: alla fine si è mantenuta tranquilla anche la situazione a piazzale di Porta Pia, dove alcune decine di antagonisti protagonisti del corteo hanno piantato numerose tende. La capitale era stata invasa dai protestatari per il diritto all’abitare, dai No Tav e dai No Muos, dai centri sociali di tutta Italia, dai precari e dai collettivi studenteschi.

Nel corso della giornata di sabato solo gruppi di giovanissimi teppisti, con il volto coperto dalla maschera di «V per Vendetta», pronti a tutto hanno cercato di accendere la miccia. Hanno assaltato il ministero dell`Economia, incendiato cassonetti, danneggiato un’agenzia Unicredit. Hanno tentato di fare lo stesso con la Cassa depositi e prestiti e tentato di raggiungere l’ambasciata tedesca in via San Martino della Battaglia. Ma le loro sono rimaste azioni ai margini di un corteo tranquillo e colorato. II gruppo di violenti era composto da circa 200 persone, in confronto alle migliaia presenti in piazza. Il bilancio finale è tutto sommato positivo: 15 fermati, tra cui alcuni minorenni, una decina di agenti feriti e un poliziotto colpito da malore. Le forze dell’ordine, con un dispositivo imponente ma di fatto invisibile a chi ha sfilato per le strade di Roma, hanno azzeccato la strategia, facendo “sfogare” il corteo ma impedendogli di uscire dal percorso previsto.

Ha sfilato per Roma un movimento fatto di precari e studenti, lavoratori e disoccupati, con pochissimi vessilli di partito: qualche bandiera di Rifondazione e di Sel. Assenti quelle del Pd, oggetto di contestazione da parte dei manifestanti. Se queste sono le premesse aspettiamoci un autunno carico di manifestazioni di protesta sociale, ma prendiamo atto che gli organizzatori e le forze dell’ordine, collaborando di fatto fra loro, sono riusciti a emarginare le frange violente dei movimenti che in passato, anche nella capitale, erano riusciti a devastare la città provocando scontri con le forze dell’ordine e feriti da entrambe le parti.

L’acampada a Porta Pia era stata decisa dagli organizzatori per chiedere casa e reddito per tutti. Sul sito dei movimenti si leggeva che «l’acampada non è il punto di arrivo ma l’inizio della sollevazione: un contributo all’innesco di un processo sociale più generalizzato di partecipazione e riappropriazione». Dopo tre giorni e dopo un incontro definito insoddisfacente con il ministro Lupi l’acampada è stata tolta. Ma non finisce la protesta. I manifestanti hanno intenzione di fare un sit in a Regina Coeli per chiedere la libertà per gli arrestati per la manifestazione di sabato, di contestare la Conferenza Anci del 23 a Firenze e di assediare Palazzo Chigi il 30 ottobre. Poi daranno vita a un altro assedio popolare alla conferenza stato, regioni, province, comuni sul tema della casa in programma il 31 ottobre.

Speriamo che tutto continui a filare liscio. Il dialogo preventivo e la ragionevolezza nell’ultimo caso hanno prevalso: continuiamo su questa strada, una strada tracciata fin dal 2002 in Toscana quando la grande manifestazione del social forum fiorentino, primo esame per le forze dell’ordine dopo il tragico G8 di Genova, si svolse nella massima tranquillità grazie all’azione intelligente, professionale e concorde di prefetti, forze dell’ordine, politici e amministratori locali, associazioni e sindacati. Vedremo se tutte le parti manterranno i nervi saldi e riusciranno a scongiurare scontri e confronti violenti. Il paese non ne avverte proprio il bisogno.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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