Quattrocchi, addio alla toga tra gli applausi
FIRENZE –«Lascerò alla mezzanotte di sabato 26 ottobre. Per uno strano caso del destino sarà l’ultimo giorno dell’ora legale». Con questa battuta che stempera l’emozione del momento, il procuratore della Repubblica di FirenzeGiuseppe Quattrocchiha salutato le oltre 200 persone che stanno affollando l’aula 31 del Palazzo di Giustizia. In prima fila il sottosegretario all’InternoDomenico Manzione, già suo sostituto alla procura di Lucca («il mio pupillo» ha sempre detto di lui Quattrocchi), il prefettoLuigi Varratta, il questoreRaffaele Micillo, i massimi vertici delle forze di polizia, magistrati e molti dipendenti degli uffici giudiziari fiorentini.
Dopo 48 anni di servizio (entrò in magistratura il 5 aprile 1965) Quattrocchi lascia nel giorno del suo 75° compleanno. Lo sostituirà pro tempore il procuratore aggiuntoGiuliano Giambartolomei, in attesa che il Consiglio superiore della Magistratura designi il nuovo «titolare». Non sarà un iter breve. Possono passare anche diversi mesi. «A primavera» corre voce nel Palazzo, dove però continuano a circolare con insistenza le voci sulla possibile designazione diArmando Spataro– attuale «aggiunto» a Milano – ma resta in campo anche quella del procuratore capo di LivornoFrancesco De Leo, presente oggi in aula a Firenze. Sembra invece tramontata l’ipotesi sulla nomina del pm milaneseIlda Boccassini, di cui si era parlato alcuni mesi fa, ma che avrebbe numerosi colleghi magistrati che la supererebbero in graduatoria per titoli e anzianità.
Indirizzi di saluto e di ringraziamento per l’intensa attività svolta sono stati rivolti al dottor Quattrocchi dal presidente della Corte d’AppelloFabio Massimo Drago, dal procuratore generaleTindari Baglionee dal suo predecessoreBeniamino Deidda, dal presidente del TribunaleEnrico Ognibenee dal presidente del Tribunale di SorveglianzaAntonietta Fiorillo.
«Non è facile vivere la fatica di un distacco» replica Quattrocchi che si impone di non cedere all’emozione. Cita il suo predecessoreFrancesco Fleury, che lo segue attentamente in seconda fila, ringrazia le autorità, primo il prefetto. Anche «un ex prefetto cui mi lega oltre all’amicizia anche la comune fede viola» dice citandoPaolo Padoin, che propriosu FirenzePost gli ha appena dedicato un lungo e affettuoso grazie. Un pensiero agli esponenti delle forze dell’ordine che più degli altri hanno collaborato con il suo ufficio: la Mobile e la Digos della Questura, i Ros dei Carabinieri, la Finanza, la Penitenziaria, la Forestale, la Municipale («attento e professionale custode delle bellezze della città»). Un pensiero anche ai rappresentanti stampa: «Grazie per aver sopportato i miei silenzi». In molti hanno sorriso.
Ettore Ferrero...
Infatti dal 1° Ottobre la poltrona del Procuratore capo di Firenze, Dottor.Giuseppe Quattrocchi, rimane vacante. Il Magistrato lascia l’incarico per raggiunti limiti d’età.
Il candidato Dottor. Armando Spataro, attuale Sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Milano, è stato in precedenza titolare di importantissimi procedimenti giudiziari, che lo vedevano impegnato nella lotta contro il terrorismo, e a cominciare dagli anni novanta è inserito a pieno titolo nella Direzione distrettuale antimafia milanese, divenendone in seguito, anche, il responsabile, in importanti inchieste contro la ‘ndrangheta al Nord Italia.
Il suo CV di Magistrato sarebbe, quantomeno, calzante nella prospettiva futura per una Procura fiorentina, che avrebbe sicuramente un Magistrato espertissimo in ogni campo – colletti bianchi, mafia e terrorismo sia nazionale sia internazionale – , che da sempre è stato esposto in prima linea accrescendo la sua nutrita esperienza verso i problemi di maggiore spessore che incombono in una società come quella milanese.
Inoltre è stato membro del Pool di ” Mani pulite”, ed in più, membro del Consiglio Superiore della Magistratura.
Mi auguro che dal 1°Ottobre, la Commissione degli incarichi direttivi del CSM non sia troppo orientata ad escluderlo per via della sua notorietà – ripeto accresciuta sempre in prima linea – , che lo porta ad essere fornito di una scorta, preferendo il discorso ambiguo delle correnti politiche. E non della accresciuta anzianità, che aggiunta al notevole peso professionalmente acquisito, lo porta ad essere considerato un Magistrato già di per sé scomodo.
Grazie!…