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Nave della Marina Militare italiana con insegne dell'Europa

Europa migranti e solidarietà

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Sbarco di migranti a Lampedusa

Ancora emergenza migranti nel Canale di Sicilia, con oltre 200 persone tratte in salvo. Nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum, la corvetta Chimera della Marina ha infatti soccorso un’imbarcazione in difficoltà con 95 persone a bordo. La situazione si può così riassumere: sono quasi 37mila i migranti sbarcati sulle coste d’Italia, più di 22mila sono arrivati dalla Libia. A Lampedusa sono sbarcati 13.787 profughi, sull’isola ne restano 710. Questi numeri sono la conferma che l’operazione soccorso e accoglienza non può gravare sulle sole spalle dell’Italia, ma deve diventare sempre più una questione europea. L’Italia e la Sicilia sono infatti divenute la frontiera sud dell’Europa, dove sbarcano i migranti, profughi e richiedenti asilo diretto verso i paesi del centro e nord Europa.

Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Enrico Letta, parlando alle Camere, aveva sottolineato l’esigenza che l’Europa senta «questa emergenza come la propria emergenza, come un problema europeo: il dramma di Lampedusa e delle coste mediterranee è una questione europea e l’Europa deve fare assolutamente di più nello spirito di responsabilità comune e di solidarietà». Una premessa necessaria, aveva sottolineato Letta, per arrivare poi ad azioni concrete.

Il recente vertice europeo, pur non accogliendo completamente le richieste del nostro governo, ha fatto un passo in avanti che Letta ha giudicato sufficiente. Le conclusioni della riunione hanno soprattutto fissato per l’Europa il concetto di «solidarietà », trasformando immigrazione e accoglienza in un tema «europeo». Il capo del governo italiano ha poi fatto sapere che la cooperazione europea in tema di sorveglianza sarà potenziata. Il presidente del Consiglio è apparso rinfrancato: «L’Italia fa la sua parte, con l’operazione Mare nostrum lo dimostriamo, ma chiedevamo un coinvolgimento dell’Ue che finalmente è arrivato. Alcuni Paesi hanno dato un loro forte impegno, ad esempio l’Olanda ha annunciato destinazione a Frontex di aerei». «È importante – ha continuato Letta – che l’Europa «affronti finalmente dopo tanti anni e tanta disattenzione il tema dell’immigrazione, il dramma del Mediterraneo».

Di Lampedusa ha parlato anche il presidente francese François Hollande, «Lampedusa è perfettamente in diritto di esigere delle risposte», ha spiegato al termine del vertice Ue. «Ma la questione non si pone solo all’Italia. È una questione che riguarda tutta l’Ue e deve essere portata e affrontata a quel livello», ha osservato.

Sono i primi passi formali verso una europeizzazione del problema immigrazione e asilo, finora affrontato dalla U.E. soprattutto sotto l’aspetto dei fondi distribuiti per accoglienza e l’integrazione. Le vicende recenti, pur dolorose, hanno aperto maggiormente gli occhi anche dei popoli più distanti da questi problemi. Le parole e l’esempio di Papa Francesco, i richiami di alcuni politici, l’azione delle associazioni internazionali debbono indurre l’Europa a un’azione sempre più incisiva e penetrante per migliorare le condizioni di vita nei paesi dai quali queste persone fuggono. Solo in questo modo si potrà alleviare il problema e ridurre i viaggi della speranza e della disperazione attraverso il Mediterraneo, che spesso si concludono con tragedie quali quelle recenti al largo di Lampedusa e di Malta.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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