Internet, dilagano le truffe online
FIRENZE – Dilagano le richieste di dati taroccate come «pagamento in attesa», Postepay, «Comunicazione importante!», Unipol, «conto bloccato!». Il tentativo di farsi dare i dati della carta di credito o del conto corrente bancario e postale per attingere dai fondi o fare shopping a carico degli ignari titolari è vecchio come Internet. Ma funziona ancora purtroppo e nelle ultime settimane il fenomeno ha assunto dimensioni industriali.
Forti della legge dei grandi numeri migliaia di utenti di posta elettronica stanno subendo un vero e proprio bombardamento di richieste da sedicenti banche e enti gestori di credit card che con messaggi allarmistici tentano di sorprendere i più sprovveduti.
Ricordiamo alcuni tecniche telematiche: dall’aggiornamento dell’anagrafico «dal quale sono emerse incongruenze», al pagamento da una fantomatica società rimasto bloccato «in attesa dell’approvazione del destinatario» con l’invio dei relativi dati, il presunto blocco totale del conto corrente minacciato dalla e-mail, taroccata, della tua banca. Il sistema di utilizzare l’identità anagrafica e finanziaria di qualcuno per operazioni bancarie e acquisti si è raffinato coinvolgendo il malcapitato clonato in truffe di maggiori dimensioni ai danni di aziende che operano nel settore del commercio on line. Il tentativo di dimostrare la propria estraneità si è trasformato in costose vie crucis giudiziarie.
Ma allora come difendersi? Rivolgendosi subito alla Polizia postale quando ci si accorge di aver mandato il numero della propria carta di credito a uno sconosciuto e segnalare ogni attività sospetta sul proprio account all’autorità competente.