Tav, l’architetto Zita si difende difronte alla commissione regionale
FIRENZE – «Ritengo di aver agito sempre in modo responsabile, nell’interesse della collettività, applicando correttamente le norme e garantendo il necessario supporto tecnico per le decisioni dell’organo politico». E’ quanto scritto nella memoria dell’architetto Fabio Zita, il dirigente della Regione Toscana recentemente sostituito nell’incarico di responsabile del settore Via. Della vicenda si sono interessati anche i magistrati dell’inchiesta sui lavori per la Tav a Firenze.
«Prima e durante la mia attività quale responsabile del settore -scrive Zita- e con particolare riferimento ai procedimenti riferiti a 900 progetti, non ho mai ricevuto alcun richiamo né scritto né verbale, non ho avuto evidenti contrasti sulla gestione del settore e sulla conduzione dei procedimenti, non c’è mai stata contrapposizione evidente tra le conclusioni tecniche delle istruttorie interdisciplinari e le aspettative dell’organo politico».
Zita, ascoltato dalla commissione ambiente del consiglio regionale toscano, risponde a quanto detto dal presidente della Regione, Enrico Rossi, in una precedente audizione: «Riguardo ai 15 procedimenti con termini scaduti, in alcuni casi da anni… -scrive Zita- attendo di conoscere dal presidente l’elenco e l’indicazione puntuale dei richiamati procedimenti al fine di poter fornire il necessario resoconto dettagliato delle vicende procedurali di ciascun procedimento».