Fiorentina: un’altra impresa. Battuto il Milan (0-2) a San Siro
Per la terza volta consecutiva, la Fiorentina vince (2-0) sul campo del Milan. Quella di stasera è la vittoria più cinica, forse non la più importante perché quella del primo anno garantì di fatto la salvezza, ma comunque fondamentale per il prosieguo della stagione viola, all’indomani delle infinite polemiche per il caso Cuadrado.
Gli uomini di Montella approfittano del momento terribile dei rossoneri oggetto di una furibonda contestazione al fischio finale dell’osservato speciale Mazzoleni (discreto il suo arbitraggio), segnando un gol per tempo prima con Vargas e poi con Borja Valero. Peccato solo che i concomitanti successi di Juventus e Napoli lascino la zona Champions 7 punti più in alto, ma il quarto successo in trasferta della stagione rilancia alla grande i viola, di nuovo quarti in attesa di Inter e Verona.
Privo di Cuadrado, Montella sorprende tutti e lascia fuori anche l’altro esterno di ruolo, Joaquin. Titolare, a sorpresa, accanto a Rossi c’è Matos alla fine tra i migliori in campo, con Borja Valero a fare il trequartista. Ma il protagonista iniziale del match è Massimo Ambrosini che stringe i denti e scende in campo per prendersi tutti gli applausi (con annessi diversi striscioni) di quello che è stato il suo pubblico per quasi 20 anni. La sua partita durerà solo 33 minuti prima di lasciare il posto a Vecino per problemi fisici, un tempo sufficiente comunque a far capire a tutti quanto San Siro lo ami ancora.
La stessa gente è comunque pronta a contestare i rossoneri, sicuramente la squadra più deludente di questo inizio stagione: gli uomini di Allegri provano a partire forte (Savic anticipa tutti, Neto compreso, su un traversone insidioso di Birsa al 12′), ma la prima vera occasione è per i viola.
E’ il 14′ quando Matos piazza uno spunto devastante sulla sinistra, solo che da fondo campo crossa troppo addosso al portiere, che anticipa Pepito Rossi e Aquilani. Dall’altra parte il più ispirato pare l’ex Montolivo che fa anche a mettere paura a Neto su un disimpegno errato, mentre il temuto Balotelli battibecca spesso con Gonzalo Rodriguez e quando prova il tiro (16′) sbaglia tutto beccandosi i fischi di uno stadio sul piede di guerra.
Facile, invece, per Neto la parata sul sinistro sporco di Muntari assistito da Kaka di un paio di minuti più tardi. La partita sembrano farla comunque i padroni di casa che nei primi 24 minuti collezionano 5 corner. I problemi maggiori per i viola sono nel centrocampo orfano di Pizarro, sostituito da un Vargas reinventato mezzala che in quel ruolo però non incide più di tanto.
Salvo poi diventare improvvisamente decisivo. E’ il 26′ quando il peruviano libera il suo sinistro dai 28 metri su punizione. Deviato da Muntari, il tiro mette fuori causa Rafael. Si tratta di un gol che permette di liberare la rabbia di Firenze accumulata in questi giorni per il famigerato caso Cuadrado.
Anche per questo, gli animi comunque in campo sono surriscaldati e non aiuta certo il comportamento di Balotelli che fa a sportellate con tutti e poi resta a terra per oltre due minuti dopo un contatto veniale con Gonzalo Rodriguez in area di rigore viola per poi simulare in pieno recupero un penalty per un contatto inesistente con Pasqual. Mazzoleni non fischia ma neppure lo ammonisce!
L’inizio di ripresa è sulla stessa falsariga: partita bruttina, con tanti passaggi sbagliati e tentativi di giocatori del Milan di conquistare rigori o la seconda ammonizione di Aquilani, che Mazzoleni, pur denotando scarsa personalità, non pare intenzionato però a concedere.
Il direttore di gara non può invece esimersi a sventolare finalmente il giallo sotto il naso di Balotelli quando Supermario spintona platealmente Neto palesando un nervosismo davvero eccessivo: è il 18′ di un secondo tempo in cui fin qui non è successo praticamente niente.
Quando si accorge che la sua squadra arretra un po’ troppo il baricentro, Montella richiama lo stanco Pepito Rossi che stasera non ha inciso per inserire Joaquin: Allegri risponde con Saponara per guadagnare ulteriormente metri. Ma questo Milan è davvero poca cosa, tanto che per larghi tratti della ripresa a San Siro si sentono quasi soltanto i 2.000 tifosi viola.
Che esplodono letteralmente quando Borja Valero sigla il 2-0 che chiude il match. E’ (ancora) il 27′ quando Joaquin crossa dalla destra, l’imbarazzante Rafael esce male e di fatto offre al calvo spagnolo un tocco facile facile che Borja di testa non sbaglia.
Il Milan non c’è più, anche perché lo stadio ora contesta furiosamente con cori e striscioni (contro il mercato estivo) al vetriolo che consigliano ad Adriano Galliani di abbandonare lo stadio con largo anticipo: è il segno della resa. Gli ultimi minuti sono un’ode al tiki taka (con contropiede di Matos che sfiora addirittura il 3-0), dei viola che possono così festeggiare un’altra impresa dopo quella con la Juve.
Certo, le prime tre che continuano a volare restano lontane ma se i viola sono stati capaci di espugnare San Siro con così tante assenze e dopo giorni con innumerevoli veleni contro il mondo arbitrale, significa che la rimonta non è così impossibile: i primi a crederci sono proprio i tifosi.