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Natale 2025
Vanno a caccia di cinghiale ma uccidono un cane nel grossetano

Sparano ed uccidono un cane scambiandolo per un cinghiale

Vanno a caccia di cinghiale ma uccidono un cane nel grossetano
Vanno a caccia di cinghiale ma uccidono un cane nel grossetano

GROSSETO – Un pastore tedesco è stato colpito da una fucilata che gli ha strappato la mandibola ed è morto nonostante le cure. Il fatto è avvenuto in località Ampio, nel comune di Castiglione della Pescaia nel grossetano, l’episodio è stato reso noto dalla Lav. Il cane si trovava in un terreno privato recintato dove stava passeggiando insieme al padrone. Erano a pochi passi da casa, quando si sono imbattuti in una squadra di caccia.

«Ho visto uno dei cacciatori puntare il fucile oltre la recinzione e fare fuoco su Argo che era a qualche metro da me –ha raccontato il proprietario del cane alla Lav– Si è giustificato dicendo di averlo scambiato con un cinghiale». Argo dopo il colpo, con la mandibola divelta dal proiettile, è fuggito in un oliveto dove è stato poi recuperato e portato d’urgenza in clinica. Prima il proprietario di Argo ha chiamato i carabinieri e poi la Lav. Nessuno dei cacciatori che hanno assistito alla scena lo ha aiutato a soccorrere il cane, ha riferito: anzi all’arrivo dei militari la squadra si era allontanata. Le condizioni dell’animale erano gravissime e i veterinari hanno avuto la sola scelta dell’eutanasia.

Successivamente il cacciatore che ha sparato ad Argo è stato identificato. I carabinieri di Castiglione della Pescaia lo hanno interrogato. Intanto la Lav ha accompagnato i proprietari del cane alla stazione dei militari dove è stata presentata querela. Depositati anche i referti medici e le foto che attestano le lesioni gravissime di Argo. La Lav ha proceduto anche a un sopralluogo nel luogo dove il cane è stato colpito. «Il punto da cui è partito il colpo -si legge nella nota dell’associazione- un albero sotto il quale il cacciatore sedeva, dista pochi metri da quello in cui Argo si trovava. Non risultano condizioni di visibilità compromesse che abbiano potuto impedire di distinguere il cane e farlo scambiare per un cinghiale, come ha affermato il cacciatore».


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Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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