Ue: sale il deficit italiano, Pil al ribasso
FIRENZE – Bruxelles peggiora le stime sul deficit italiano: a maggio la Ue prevedeva un 2,9% nel 2013, che oggi sale invece al 3%, mentre il 2,5% che aveva previsto nel 2014 sale al 2,7%. Si tratta di dati in linea con le previsioni del Governo per l’anno corrente, ma che scontano un atteso peggioramento sul 2014 (2,7% per Bruxelles contro 2,5% per il Governo). Gli economisti europei tengono così i conti pubblici italiani all’interno del parametro per il quale l’Italia era stata a lungo osservata speciale con la procedura d’infrazione dalla quale ci si è liberati solo pochi mesi fa. Resta il fatto che le previsioni di crescita sono modeste. E se non si cresce derivano conseguenze negative a cascata. Anche se verrebbe da chiedersi come può un Paese crescere senza politiche a favore dell’occupazione ma anzi in presenza da almeno due anni di politiche depressive fatte di tasse e imposte varie.
Nel 2013, indica la Commissione europea, il deficit/Pil resterà al 3%. Il deficit/Pil al 2,7% del 2014, indica poi la Commissione, incorpora le misure di bilancio adottate il 15 ottobre. Sotto pressione resta il dato sul rapporto tra debito e Pil: nel 2014 l’Italia toccherà il record al 134%, per poi passare al 133,1% nel 2015.
La dinamica del Pil italiano ricalca quella annunciata dall’Istat: sarà per questo 2013 a -1,8%, nel 2014 sarà positiva allo 0,7% per risalire all’1,2% nel 2015. Di contro, il governo prevede -1,8% quest’anno e 1,1% l’anno prossimo.
L’occupazione continuerà a calare quest’anno (-1,6%) per stabilizzarsi l’anno prossimo (-0,2%) e riprendersi solo nel 2015 (+0,5%). Il tasso di disoccupazione al picco del 12,4% nel 2014 per scendere al 12,1% nel 2015.