Pd, Renzi: «I votanti alle primarie non sono 370mila imbroglioni»
FIRENZE – Difesa del partito ma attacco ai «falchi». In una mail a iscritti e simpatizzanti del Pd Matteo Renzi afferma che «chi in queste settimane spara nel mucchio dicendo che ci sono casi anomali nel tesseramento dovrebbe fare i nomi e i cognomi delle singole località. Altrimenti diamo l’impressione che 370 mila persone che vanno a votare sono 370 mila imbroglioni. Non è così. Se ci sono imbroglioni, si prendono e si cacciano».
Quindi un invito e una stoccata: «Aspetto tutti domenica 8 dicembre alle primarie. Molti ironizzano sul fatto che noi facciamo le primarie, sui nostri confronti e talvolta anche sui nostri scontri. Ma noi siamo gli unici in Italia che invitano centinaia di migliaia di persone a uscire di casa e mettersi in gioco. A provarci davvero. A essere cittadini, non solo utenti –scrive Renzi- Giochiamo a carte scoperte, noi. Perché ce lo possiamo permettere: siamo un Partito Democratico, di nome e di fatto».
E la difesa del partito si fa ancora più accorata: «Mi sono candidato perché vorrei che questa comunità di donne e uomini, che questo popolo sconfitto alle ultime elezioni, che questo gruppo di cittadini provasse finalmente a vincere per cambiare finalmente l’Italia. Senza gli intrighi del passato, dove, quando abbiamo vinto, abbiamo mandato a casa i nostri leader, senza l’esasperata guerra di correnti».
«Il Partito democratico è oggi l’unica vera grande speranza perché questo cambiamento sia radicale, serio, profondo. Tocca a noi, nessuno si tiri indietro. Se non lo facciamo noi, nessuno lo farà al posto nostro. Non è vero che siamo spacciati, che decidono tutto in Europa, che possiamo solo seguire la tecnocrazia. Tocca a noi provarci. Tocca a noi cambiare verso. Il destino del nostro Paese è nelle mani di chi legge questa lettera, di chi va a votare, di chi fa delle proposte. Non tutto è spacciato, anzi».
Altro giro, altro appello: «Servono i voti degli italiani: quei voti che non abbiamo saputo prendere alle ultime elezioni. Tra di noi c’è chi dice che è meglio perdere restando pochi, che vincere aprendosi e convincendo gli altri –sottolinea il candidato alla segreteria Pd- Il Pd deve saper vincere e convincere. Altrimenti non facciamo politica. Un Partito corre per vincere, non per partecipare: noi puntiamo alle elezioni, non alle Olimpiadi».
Ricorda gli impegni assunti e mantenuti come amministratore locale: «Mi hanno insegnato che quando ci si candida oltre a dire: Io vorrei fare, bisogna anche dire: Io in questi anni ho fatto. Ho anche fatto tanti errori. Penso che sia più bello sbagliare e ripartire che restare alla finestra limitandosi a criticare gli altri. Ho conosciuto il sapore della sconfitta, come lo scorso anno quando ho perso il ballottaggio delle primarie contro Bersani: in quel caso ho rifiutato tutte le proposte di premio di consolazione e sono rimasto al mio posto».
Scarica qui il testo integrale dellalettera di Matteo Renzi
PAOLO
Il monologo di Renzi l’ha scritto Crozza, oppure è Crozza che l’ha scritto e Renzi lo recita soltanto?? (vedete l’ultimo video di Crozza e controllate se quel che scrivo non è vero!)