Donna scomparsa nel grossetano, il fermato non parla
GROSSETO – Un giallo risolto a metà quello della scomparsa della 55enne Francesca Benetti. Un fermato per omicidio c’è, ma il corpo della vittima non si trova. Antonino Bilella, il custode della villa di Francesca, accusato di omicidio, occultamento e distruzione di cadavere «si è avvalso della facoltà di non rispondere e la Procura chiederà la custodia cautelare in carcere» ha detto il procuratore Francesco Verusio all’uscita dal carcere di Grosseto dopo la conclusione dell’interrogatorio di garanzia all’uomo, fermato nella notte tra sabato e domenica. Ora dovrà pronunciarsi, sulla convalida del fermo, il gip Valeria Montesarchio di fronte al quale l’uomo è rimasto in silenzio.
Quanto alla possibile presenza di complici, ipotesi che ieri la stessa procura non aveva escluso, Verusio si è limitato a dire: «Ci stiamo lavorando. Aspettiamo le analisi del Ris».
Gli avvocati del custode Francesca Carnicelli e Alessandro Bartolozzi hanno ripetuto la convinzione dell’estraneità del loro assistito ed hanno precisato che il rapporto di lavoro tra Bilella e Francesca Benetti era regolato da un contratto agrario.
«Non ci sono i presupposti di legge perché Bilella rimanga in carcere. Abbiamo chiesto che venga scarcerato». Lo ha detto Francesca Carnicelli, uno dei legali dell’agricoltore. Bilella, riferisce il legale, ha detto di conoscere «bene la signora perché c’era un normale rapporto di lavoro. Era il custode e gli era stato anche chiesto di mettere nella tenuta degli animali. Il loro rapporto non era di amicizia, ma cordiale e soprattutto non c’erano mai stati rapporti intimi».