Fiorentina, Rossi ha la tonsillite: salta il primo allenamento azzurro
FIRENZE. Proprio nel momento di massimo splendore in cui tutti lo elogiano e tutti lo cercano, Pepito Rossi è costretto a fermarsi. Niente di grave, per carità, ma il bomber viola ha saltato il primo allenamento con la Nazionale a Coverciano a causa della febbre che lo ha colpito in nottata.
«E’ una cosa che in una stagione come questa ci sta – ha spiegato il medico azzurro, Enrico Castellacci -, per cui non sono affatto preoccupato. Si tratta di una banale tonsillite, diciamo che navighiamo a vista ma spesso malattie di questo tipo regrediscono in poco tempo, quindi ovviamente Pepito resta con noi, nella speranza che torni presto a disposizione di Prandelli».
Lo stesso Ct, in conferenza stampa, lo aveva a lungo elogiato. «E’ un ragazzo – ha spiegato – dalle grandissime doti morali e umane: paradossalmente i gravi infortuni che ha patito hanno finito per rafforzarlo. Se non ci saranno controindicazioni fisiche, intendo provarlo in coppia con Balotelli».
Se Pepito è dunque praticamente già certo di andare al mondiale, Manuel Pasqual invece deve ancora conquistarsi il posto. Ma nella partitella che ha chiuso il primo giorno di ritiro azzurro a Firenze, il capitano viola si è confermato in palla, dimostrando grande condizione anche dal punto di vista fisico: con Balzaretti a casa e Criscito non al meglio anche se tornato nel gruppo azzurro, venerdì a Milano in Italia-Germania Pasqual potrebbe anche essere in campo dal primo minuto.
Prandelli ha speso qualche parola anche per Alberto Aquilani, il giocatore della Fiorentina “tagliato” da queste convocazioni.«Non è vero – ha spiegato – che ho voluto escluderlo perché nell’ultima partita (a Napoli contro l’Armenia, ndr) non mi era piaciuto, è solo che Parolo sta facendo davvero molto bene e ho voluto dargli una chance».
Infine, nella sua dura analisi sul mondo degli Ultras alla luce dei fatti di domenica scorsa a margine di Salernitana-Nocerina, il Ct azzurro ha fatto un cenno anche sulla sua lunga esperienza alla Fiorentina. «Non è affatto vero che gli Ultras sono tutti delinquenti: nel periodo in cui sedevo sulla panchina viola li abbiamo incontrati spesso proponendo il dialogo sotto diversi forme e in cinque anni non è mai accaduto nulla».