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Natale 2025
La base dei Carabinieri a Nassiriya dopo l'attentato del 12 novembre 2003

Tutti in piedi per onorare i nostri morti di Nassiriya

La base dei Carabinieri a Nassiriya dopo l'attentato del 12 novembre 2003
La base dei Carabinieri a Nassiriya dopo l’attentato del 12 novembre 2003 (Foto FirenzePost)

FIRENZE – Oggi l’Italia commemora i caduti di Nassiriya. Sono passati 10 anni esatti dal tragico attentato che costò la vita a 19 italiani: 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito, 2 civili. A Roma, nell’ambito delle celebrazioni, viene consegnata ai familiari delle vittime la «Medaglia della Riconoscenza». Un gesto doveroso – spiega il ministero della Difesa – «a quanti hanno donato la propria vita in difesa del bene comune per la pace, la sicurezza e la stabilità internazionale nello svolgimento di attività di alto valore umanitario all’estero». I morti ed i feriti dell’attentato erano stati insigniti della Croce d’Onore nel 2005 e a loro sono state intitolate numerose vie, piazze e monumenti un po’ in tutta Italia.

L’anniversario a Firenze viene ricordato con l’alzabandiera solenne in piazza dell’Unità d’Italia. Momento più «interno» poco prima presso la caserma Baldissera sede del Comando Legione Carabinieri, dove – dopo l’alzabandiera del mattino – il generale Alberto Mosca deporrà fiori al monumento ai Caduti dell’Arma. Cerimonie in moltissimi altri comuni della Toscana. A Vinci l’amministrazione comunale, dopo aver intitolato ai Caduti di Nassiriya una piazza, ha sistemato in quella sede anche una stele commemorativa.

Il giorno dell’attentato, 12 novembre 2003, ero prefetto di Campobasso e mi trovavo a San Giuliano di Puglia fra la popolazione colpita dal terribile terremoto dell’ottobre del 2012. Il Comandante provinciale dei carabinieri m’informò subito dell’accaduto e ci stringemmo tutti intorno ai militari presenti per partecipare al lutto che aveva colpito il Paese.

Le istituzioni e i cittadini italiani sono sempre vicini a chi ha immolato la vita per difendere la legalità, la pace, la civile convivenza, i principi fondamentali della nostra democrazia. Il loro ricordo rimarrà imperituro, luminoso esempio per le giovani generazioni.

nassir


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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