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La Toscana investe sullo screening prenatale
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FIRENZE – Un test per la diagnosi prenatale in grado di individuare in maniera non invasiva le anomalie cromosomiche. La Toscana è la prima a validarlo in Italia. Il progetto è stato approvato dalla giunta nel corso della sua ultima seduta, con una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, che per la realizzazione del progetto stesso ha destinato all’azienda ospedaliero universitaria di Careggi la somma di 249.000 euro.
Dal 2007 la Regione Toscana attua un protocollo di screening del primo trimestre biochimico ed ecografico. Il trial oggetto di finanziamento è parte di un progetto pilota avviato a fine 2012 dal Centro unico diagnosi prenatale ospedale Palagi dell’azienda sanitaria fiorentina e dalla Struttura organizzativa dipartimentale Diagnostica genetica di Careggi, con il principale obiettivo di ottimizzare un test non invasivo a partire da un prelievo di sangue periferico, sfruttando l’esperienza e la strumentazione delle due strutture, al fine di inserirlo nel percorso di screening del primo trimestre.
Sono state arruolate per lo studio 1.300 donne in gravidanza, che hanno avuto accesso allo screening del primo trimestre presso il Centro unico diagnosi prenatale ospedale Palagi. Sono stati sequenziati 120 campioni di controllo, per ottimizzare i protocolli di laboratorio e costruire un data-set di riferimento. I risultati di questo progetto consentiranno una corretta valutazione di fattibilità per l’introduzione di questo test nel percorso diagnostico in gravidanza del Servizio sanitario regionale.