Crisi, la pressione fiscale al 44% fino al 2016 impedisce la ripresa
FIRENZE – «La pressione fiscale non mostra segni di riduzione: nel complesso dal 2013 al 2016 rimane intorno al 44%, e lo dicono i documenti ufficiali del ministero dell’Economia». A lanciare l’allarme è Confcommercio. Secondo una elaborazione del Cer su dati del ministero dell’Economia si va dal 42,6% del 2011 al 44% del 2012, al 44,3% del 2013, al 44,2% del 2014, al 44,0% del 2015, al 43,7% del 2016, con pochi decimali di punto di differenza.
La pressione fiscale va così, secondo Confcommercio, perché crescono i volumi complessivi di imposte, tributi e contributi: dai 690 miliardi del 2013 si passa ai 770 del 2017, con ben 80 miliardi in più di tasse. Ed anche la spesa totale nello stesso periodo cresce di 50 miliardi, ma non vi sono investimenti aggiuntivi.