Best seller: «La strada verso casa» di Fabio Volo
Fabio Volo arriva anche Firenze per presentare il suo ultimo libro «La strada verso casa». Uscito lo scorso 22 ottobre, è ancora in vetta nella top ten dei libri più venduti in Italia.
Diretta, anche se all’apparenza banale, è una storia che appassiona per la capacità di mostrare le dinamiche della vita in modo estremamente reale. Il racconto si sviluppa attorno a una famiglia che si scontra con le proprie difficoltà emotive e relazionali.
Alla presentazione fiorentina di lunedì 18 novembre, c’erano fan e curiosi di tutte le età, che dalla platea del «Teatro di Rifredi» hanno ascoltato Fabio Volo in un dialogo ininterrotto durato quasi due ore.
Un tale successo lo si raccoglie dalle parole delle ammiratrici: «Mi è piaciuto per la profondità e la semplicità con cui lui racconta l’amore in tutte le sue sfaccettature», racconta Elisa. «Io non ho ancora finito di leggerlo», dice Anna, «ma trovo la sua scrittura sempre molto realistica nella descrizione dei rapporti interpersonali, in cui è facile individuare se stessi».
«La strada verso casa» si proietta su una generazione. Il contesto è quello degli anni Ottanta, gli anni della superficialità e del disimpegno. E’ il periodo della nascita dei «paninari», della scarpa e della maglietta firmati. Ma in questa «festa sociale», dove non esiste più la cultura del lavoro e del risparmio, la famiglia di Marco e Andrea resta fuori, rinchiusa nei loro problemi. La madre si ammala nel pieno dell’adolescenza dei suoi figli, che vengono presto buttati fuori ognuno verso due percorsi di vita completamente opposti.
Fabio Volo ha spiegato di aver individuato nella reazione dei due personaggi i due stadi definiti da «Kierkegaard». Marco, il fratello minore, segue quello «estetico», per cui diventa l’uomo che non sceglie mai, con una vita proiettata nel futuro senza vivere il presente. E proprio perché vive una vita «da provare», senza dover dare di conto a nessuno, affronta in modo difficile il rapporto con Isabella, che nel suo profondo forse ama.
Andrea, invece, segue l’«etica e la morale». È il personaggio che fa una scelta, quella di sposarsi con Daniela. Ne uscirà infelice, ma poiché coerente con sé stesso, continuerà a perseverare nel rapporto. A seguito di una serie di eventi i due fratelli, Marco e Andrea, si ritroveranno dopo trent’anni a vivere nuovamente insieme al padre. Rimasto solo, dopo la morte della moglie, rivelerà ai propri figli un segreto, tenuto nascosto ormai da troppo tempo. Sarà questo il delicato momento di riflessione introspettiva e di confronto di Andrea e Marco sul perché delle proprie scelte.
Fabio Volo ha voluto raccontare in «La strada verso casa» l’importanza dei rapporti familiari, di come questi siano paragonabili al «primo bottone della camicia», che se non agganciato bene anche gli altri bottoni ne subiranno le conseguenze.
Con questo libro l’autore riesce a sfatare le diverse critiche negative, come sullo spessore delle tematiche affrontate nei suoi lavori e la qualità tecnica della scrittura. Per Volo non è importate il piacere o il non piacere, «basta che le persone mi notino e mi leggano. In Italia, diversamente dal resto del mondo, esiste ancora un atteggiamento da tifosi. Si discute ancora se il libro sia o meno un divertimento. Ma chi stabilisce la linea di demarcazione tra i libri e i non libri?».
In ogni suo lavoro, a cominciare dal primo, «Esco a fare due passi », del 2001, si ripercorrono quelli che Fabio Volo chiama i «campanellini» canonici della vita a cui siamo chiamati ciascuno a rispondere.
E nella vita reale lo scrittore, ma anche conduttore radiofonico e attore, risponderà tra poco a uno di questi. Verso Natale, infatti, nascerà suo figlio e Fabio Volo ha confessato: «vorrò fin da subito porgli tante domande su come lui vedrà la vita».