Montella e Borja Valero sognano un trofeo con la Fiorentina
FIRENZE. Con due interviste esclusive rispettivamente a “Repubblica” e alla “Gazzetta dello Sport”, Vincenzo Montella e Borja Valero esprimono più o meno lo stesso concetto: sognano di vincere a Firenze. Così il tecnico viola: «Sto immaginando l’emozione forte di vincere qualcosa qua, anche se non sarà facile: non può essere un caso se in Italia s’impongono sempre le stesse squadre».
«Nella mia bacheca – gli ha fatto eco il centrocampista spagnolo – non ci sono trofei: è l’ora di vincere qualcosa di importante, anche se conquistare lo scudetto in Italia è complicatissimo». Una possibilità, allora, sarebbe virare sull’Europa League: non a caso l’allenatore ammette che «se a un certo punto della stagione la sua squadra sarà ancora in ballo anche in quella competizione, una scelta andrà fatta».
Magari però ci sarà bisogno di qualche innesto nel mercato di gennaio. «Ne parleremo presto – assicura Montella ricordando che sarà bene far restare a Firenze Pradè e Macia-, anche perché se teniamo conto che le avversarie europee si rinforzeranno di sicuro, qualche piccolo ritocco servirà anche a noi, pensando anche al turnover».
Anche se, è bene non dimenticarlo, a breve tornerà Mario Gomez, definito dal tecnico «un giocatore straordinario, uno capace di cambiarti la vita, calcisticamente parlando». Montella dice di non preoccuparsi affatto della necessità di cambiare qualcosa a livello tattico con il rientro del tedesco, anche perché può contare pure su Giuseppe Rossi, «ed è difficile trovare uno più forte di lui in Italia».
Tesi sposata in pieno da Borja Valero: «Me lo aspettavo che Pepito sarebbe tornato subito lui. Quando giocavamo al Villareal lo volevano tutti. Ha tecnica, forza e testa, qualità che ho visto in pochissimi». Peccato, invece, che Del Bosque non veda le sue, di qualità, e non lo convochi ma in in Nazionale. «Lui ha il suo gruppo con cui ha vinto tanto e poi in Spagna – conclude con un pizzico di amarezza- c’è una percezione diversa di me rispetto a Firenze: pazienza».