Sanità, tagliare il 35% dei ricoveri impropri
FIRENZE – Tagliare il 35% dei ricoveri impropri integrando ospedale e territorio: questa la ricetta che arriva da Firenze, dove è in corso il 30° congresso nazionale della Società italiana di medicina generale (Simg).
Il Servizio sanitario nazionale «rischia di scomparire. Costa troppo e non è più in grado di rispondere ai bisogni reali dei cittadini. L’unica alternativa è rappresentata da un nuovo modello di assistenza, in cui ospedale e territorio sono strettamente connessi. Già realizzato da un anno in Toscana, ha dimostrato di evitare ricoveri impropri in ospedale fino al 35% dei casi e gli intasamenti dei pronto soccorso, con notevole risparmio di risorse. Si chiama sistema di cure primarie integrate e intercetta i bisogni di salute prima che si trasformino in malattie».
Secondo la Simg gli attuali criteri di cura vanno superati. E’ destinata a esaurirsi la figura del medico di medicina generale che lavora con modalità tradizionali. Già durante il ricovero devono essere attivati i meccanismi per assistere il paziente a casa, dopo le dimissioni. Il paziente, varcata la soglia dell’ospedale, non abbandona il legame con il territorio, che rimane la sua destinazione naturale. La persona poi trova nelle nuove cure primarie un sistema che l’attende a casa, predisponendo tutti gli interventi necessari, dall’accoglienza al supporto domiciliare, in continuità con l’ospedale di cui rappresenta l’estensione e il raccordo.