Concordia, fuga al buio: dieci minuti per salvarsi
GROSSETO – In aula a Grosseto, per il processo per il naufragio della Concordia il 13 gennaio 2012 che costò la vita a 32 persone, è rivissuto il dramma di quella terribile notte al Giglio. A testimoniare la responsabile delle paghe dell’equipaggio della nave, Fiorella Silvana Panetti: «Solo alle 4,30 di notte uscì dall’incubo» ha detto davanti alla Corte.
«Un elettricista della nave ci disse che avevamo dieci minuti, poi l’acqua ci avrebbe spinto fuori. Il corridoio dov’ero, era diventato un pozzo, era buio, non c’erano più luci, la gente urlava. Mi tirarono una corda, mi hanno imbracato, hanno provato a tirarmi fuori ma all’inizio non ci riuscirono». E’ il racconto dell’addetta alle paghe del personale di bordo. «Sono arrivata alla biscaggina di centro –ha aggiunto la donna, ricordando quei drammatici momenti ormai impressi indelebilmente nella memoria- Era tutto buio. Scendemmo alle 4-4.30». Con le prime luci dell’alba fu chiarissimo il disastro che si era consumato.