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Fuga dalla Concordia, il dramma del 13 gennaio 2012

Concordia, teste: «In un’ora ho vissuto tutto il male e tutto il bene»

Fuga dalla Concordia, il dramma del 13 gennaio 2012
Fuga dalla Concordia, il dramma del 13 gennaio 2012

GROSSETO – Ancora racconti del dramma della Concordia. Rivissuti in aula al processo di Grosseto dove, con imputato l’ex comandante Schettino, si sta ricostruendo il naufragio del 13 gennaio 2012. «In un’ora ho visto tutto il bene e tutto il male –ha detto Andrea Natarnicola, consulente della Costa Concordia– Il peggio la nave che colava a picco, il meglio i gigliesi con le loro case aperte e le coperte calde».

Fiorella Silvana Panetti, terzo commissario di bordo, che resto sulla nave sino alle 4 di notte, parla della difficoltà di dimenticare «sentirai sempre che non hai fatto il massimo» ha raccontato. La donna era anche caduta all’altezza del ponte 4 restando intrappolata ed era stata tirata su con una corda. Ha testimoniato anche Giovanni Nonnis, colui che riuscì a recuperare nelle 12 casseforti della nave 1 milione e 240 mila euro che erano gli stipendi dei dipendenti dell’equipaggio e gli incassi di uffici e negozi della nave.

«Il Presidente del Tribunale di Grosseto ha accolto l’istanza presentata dall’associazione, con la quale si chiedeva di disporre una integrazione delle indagini peritali direttamente sul relitto, soprattutto ora che la nave è stata raddrizzata». Ad annunciarlo è il Codacons, l’associazione dei consumatori, che, con i propri periti, potrà salire a bordo della nave.


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Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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