Prima rata dell’Imu, per coprire l’abolizione si aumentano le tasse?
FIRENZE – Nel caos sull’abolizione della seconda rata dell’Imu sulle abitazioni principali, tornano le preoccupazioni per il reperimento delle risorse della prima rata. Se non arrivassero, come pare probabile per la Cgia di Mestre, dovranno scattare gli aumenti su energia e alcolici. A pagare sono sempre i cittadini.
Secondo gli artigiani della Cgia, ciò avverrà se entro oggi l’Erario non avrà incassato 925 milioni di euro di maggiori entrate Iva versate dalle imprese a seguito dell’impegno della Pubblica amministrazione di pagare 7,2 miliardi di euro di debiti scaduti e altri e 600 milioni di euro dalla sanatoria rivolta ai concessionari dei giochi.
Il decreto che ha cancellato la prima rata dell’Imu sull’abitazione principale farà scattare la cosiddetta clausola di salvaguardia. Il ministero dell’Economia, per coprire la parte di gettito mancante, potrà dar luogo ad un provvedimento di legge che preveda l’aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese e delle accise sul gas, energia elettrica e bevande alcoliche.
Quindi, l’obbiettivo di incassare 1,525 miliardi di euro (dato dalla somma tra i 925 milioni di Iva e i 600 milioni di sanatoria) pare difficilmente raggiungibile e per i cittadini, salvo ripensamenti dell’ultima ora, è probabile un ulteriore aumento delle tasse.
PAOLO
Questa specie di governo è la degna continuazione del precedente di Monti La cosa vergognosa è che, nonostante tutte le chiacchiere, il sig. Alfano continua con la sua stampella, finchè questa non gli si abbatterà sulla testa, ed essendo incollato alla poltrona non potrà scansarsi!