Conguaglio Imu: i comuni della Toscana dove va pagato
FIRENZE – La tanto sofferta cancellazione della seconda rata dell’Imu lascia per molti contribuenti un significativo conguaglio da pagare. Il decreto appena pubblicato infatti ha cancellato la seconda rata dell’Imu per le prime case, ma non per i cittadini residenti a Roma, Milano, Genova, Torino, Bologna ed in tutti gli altri comuni che nel corso del 2013 hanno deliberato aliquote maggiori di quella prevista dalla legge (il 4 x 1000) oppure confermato gli aumenti già deliberati nel 2012.
I COMUNI – Il Governo ha creduto così poco nella possibilità di arrivare realmente alla cancellazione dell’imposta unica sugli immobili, che mese dopo mese non si è preoccupato di bloccare la possibilità che i comuni deliberassero l’aumento delle aliquote della imposta stessa. Di questo i comuni ne hanno largamente approfittato, vuoi per ideologia politica, vuoi per semplice interesse di aumentare i rimborsi governativi legati alla imposta soppressa. Le prime valutazioni successive al decreto parlavano di 400 comuni interessati, poi diventati 600. Ad un calcolo preciso risultano ad oggi essere 2.350, ma per quanto possa essere incredibile il numero è in evoluzione perché i comuni avrebbero ancora la possibilità (entro il 5/12) di aumentare la aliquota della imposta soppressa.
Ecco l’elenco deiComuni della Toscana dove si paga la Mini Imu 2013(aggiornamento). In tutto sono 127.
QUANTO SI PAGA – Il contribuente è tenuto a pagare una quota della differenza tra la Imu effettiva, calcolata con le aliquote localmente deliberate dai comuni e quella teorica, calcolata in base alla aliquota standard del 4 x 1000. La quota del contribuente é stata dal decreto fissata nel 40 % della differenza.
DATA DI PAGAMENTO – La scadenza sarà il 15 gennaio 2014 (1). Si tratterà quindi a ben vedere di importi abbastanza contenuti, ma questo non assolve la norma. Un adempimento è per il contribuente sempre un onere, che richiede attenzione e denaro: anche per poche diecine di euro i proprietari di case dovranno comunque chiedere (e pagare) assistenza presso commercialisti o Caf, oppure arrangiarsi da soli, rischiando errori e sanzioni.
IL CALCOLO – Il meccanismo del conguaglio chiama a pagare anche proprietari di immobili che non avevano mai dovuto pagare Imu né Ici. Consideriamo infatti 5 immobili con valore catastale crescente da 40 a e 200 mila euro: il calcolo evidenzia nella ultima colonna in azzurro gli importi da pagare a carico del contribuente in base al 40 % della differenza tra imposta teorica ad aliquota standard e imposta deliberata dal comune, nell’esempio il 6 x 1000 (è il caso di Milano, ma in Toscana anche di Viareggio o Pietrasanta). I primi due immobili, da 40 e 50 mila euro di valore, non avrebbero pagato la Imu standard prevista dalla legge, ma dovranno comunque pagare il conguaglio in base alla delibera del comune.
Valore Catastale | Aliquota standard 4×1000 | Detrazione prima casa | Imposta standard | Aliquota deliberata 6×1000 | Detrazione prima casa | Imposta maggiorata | Differenza | Quota 40% diff. |
40.000 | 160 | -200 | 0 | 240 | -200 | 40 | 40 | 16 |
50.000 | 200 | -200 | 0 | 300 | -200 | 100 | 100 | 40 |
75.000 | 300 | -200 | 100 | 450 | -200 | 250 | 150 | 60 |
100.000 | 400 | -200 | 200 | 600 | -200 | 400 | 200 | 80 |
200.000 | 800 | -200 | 600 | 1200 | -200 | 1000 | 400 | 160 |
AGGIORNAMENTO
(1) la scadenza è stata prorogata al 24 gennaio 2014. Leggi l’articolo aggiornato