La tragedia di Prato, Kyenge: «Cinesi lavoratori invisibili»
PRATO – Nella tragedia che si è consumata a Prato «possiamo parlare di persone ridotte in schiavitù, al limite della dignità umana». Così il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge, intervenuta su Radiouno, convinta che servano «controlli approfonditi sin dal momento dell’apertura di queste fabbriche, in modo da verificare anche le condizioni in cui vivono le persone, i loro orari di lavoro. L’impossibilità oggi di dare un nome alle vittime ci fa capire che queste persone vivevano da invisibili».
Secondo il ministro «tutte le politiche dell’immigrazione devono partire da una base di integrazione, ovvero dalla possibilità di far uscire le persone dall’invisibilità perché siamo di fronte a un fenomeno di sfruttamento lavorativo, di tratta, in cui le persone che vivono da invisibili cadono facilmente nelle mani di chi riesce a sfruttare questa condizione».
Quanto alla mancanza di controlli, il ministro indica una responsabilità da parte «delle stesse aziende che approfittano di questo buco burocratico del nostro paese per infilarsi e attuare questa vergognosa tratta, ma anche da parte di chi deve svolgere controlli più stringenti sul lavoro».
«La prima provincia per irregolarità è Napoli, Prato è al decimo posto». Così il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, in un’intervista al La Stampa sul tragico rogo in un capannone gestito da cinesi a Prato, lancia l’allarme su altri siti a rischio. Il problema delle irregolarità sul lavoro negli stabilimenti non riguarda solo Prato, osserva, «in questi capannoni ci sono seri problemi di impiantistica, ma purtroppo non è solo un problema di quell’area e delle aziende gestite dai cinesi. Servono maggiori controlli nelle 10 aree più pericolose».
PAOLO
Il gentile ministro dell’Integrazione dice che sono “persone invisibili”.
Evidentemente questa Signora non è mai passata dalle parti dell’Osmannoro o di Macrolotto a Prato: anche passando da lontano e dal di fuori ci si rende conto della pessima situazione igienica in cui vive questa gente, con bambini che giocano tra i rifuti sui piazzali, cumuli di immondizia e sporcizia varia: il tutto è molto ben visibilie, ma le cosiddette “Autorità” ormai fanno finta di non vedere…