Prato, una delle vittime identificata grazie ad una catenina
PRATO – Salgono a due le vittime riconosciute. Una donna è stata identificata dal marito grazie ad una catenina. Era regolare in Italia e non era arrivata da molto nel nostro paese. I passaporti trovati ieri all’interno della fabbrica appartengono invece a due sopravvissuti. I nomi delle altre cinque vittime (la prima identificata è di un irregolare) sono ancora sconosciuti. Per alcuni di essi si sono presentati cittadini cinesi dicendo di essere amici o parenti. Per altri ancora nessuno.
Sono 4 gli indagati dalla procura di Prato, tutti cinesi. L’inchiesta della magistratura ha come ipotesi di reato il disastro colposo, l’omicidio colposo plurimo, l’omissione dolosa di tutela e lo sfruttamento di manodopera clandestina. La prima indagata Li Jianli, la titolare dell’azienda «Teresa moda» andata in fiamme che ha aperto i battenti l’11 novembre del 2011. Poi ci sono i gestori materiali dello stabilimento. Non è escluso, da parte del procuratore Tony, il coinvolgimento di italiani. Il capannone appartiene ad una immobiliare italiana e va chiarito cosa sapessero i suoi responsabili del soppalco in cartongesso e delle condizioni di lavoro all’interno della fabbrica-dormitorio.
Alla vigilia del lutto cittadino, due fiaccolate per ricordare la strage. Alle 19, dall’esterno della fabbrica-dormitorio, dove domenica in un incendio sono morti 7 operai, è partito il corteo della comunità cinese. Migliaia di persone si sono radunate in via Toscana. Alla fiaccolata hanno partecipato soprattutto cittadini cinesi che hanno accompagnato con un canto costante il rito di commemorazione dei propri connazionali. Numerosi anche italiani: tra le istituzioni pratesi presenti l’assessore comunale alla cultura Anna Beltrame, l’assessore comunale all’integrazione Giorgio Silli, l’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini, la console cinese a Firenze, la vicepresidente della provincia di Prato Ambra Giorgi. Durante la commemorazione il presidente dell’Associazione Italia-Cina, l’imprenditore Gabriele Zheng ha letto un messaggio nel quale chiede alla propria comunità di «prendersi la responsabilità e cambiare l’atteggiamento autonomamente per arrivare al rispetto delle regole».
Domani drappi neri alle finestre, le bandiere saranno a mezz’asta e da via Pistoiese alle 18.30 partirà un’altra fiaccolata, questa volta organizzata dalle autorità pratesi e dai sindacati. Alle 12 minuto di silenzio negli uffici pubblici e nei luoghi di lavoro, alle 15.30 consiglio comunale straordinario.