Rossi: «Concedere la cittadinanza ai lavoratori stranieri»
PRATO – «La risposta più efficace per affrontare il problema del distretto cinese delle confezioni a Prato sarebbe concedere la cittadinanza ai lavoratori stranieri. Allora quei due miliardi di euro che i cinesi producono a Prato prenderebbero meno le vie del ritorno in Cina, con le rimesse, o quelle dell’evasione e della illegalità». Lo scrive il governatore della Toscana, Enrico Rossi, sulla sua pagina Facebook.
«I lavoratori cinesi, divenuti cittadini con diritti, troverebbero il coraggio di iscriversi ai sindacati e di denunciare i loro aguzzini, mentre gli imprenditori onesti si sottrarrebbero al racket e investirebbero e pagherebbero le tasse. A risentirsi – sostiene Rossi- sarebbe solo il governo della Cina e la criminalità italiana o cinese. E noi potremmo davvero rendere efficaci e giusti i nostri controlli e ripristinare il dominio della legge. In Italia ci si ispira ancora al pensiero di Bossi e di Fini. E non solo la politica, che ormai è ridotta a ben poca cosa, ma anche i media e gli intellettuali e gli uomini di cultura in genere, il cui silenzio in questi giorni è assordante».
Quindi un invito ai tre sfidanti per la segreteria del Pd: «Sarebbe bello che Renzi, Cuperlo e Civati facessero insieme un appello al Parlamento per una legge per la cittadinanza ai ragazzi e ai lavoratori stranieri. Da farsi subito in nome della giustizia, del progresso dell’Italia e per onorare quei sette operai bruciati che, come tanti altri immigrati clandestini, vivono in condizioni inaccettabili di sfruttamento e senza diritti».
Durante il consiglio direttivo dell’Unione Industriale Pratese, riunitosi in seduta straordinaria, i sentimenti prevalenti fra i soci erano un profondo cordoglio per quelle sette vite spezzate; ma anche tanta rabbia per le leggi e le regole minime di civiltà ignorate, per tutti quelli che fino ad oggi non hanno voluto vedere o capire fino in fondo un fenomeno molte volte denunciato.
Sono emerse anche proposte per affrontare il problema dell’illegalità e la preoccupazione per il male che questa vicenda potrà fare al sistema economico pratese. L’importanza della vigilanza e dei controlli, accompagnati da azioni di più ampio respiro. Far crescere la conoscenza delle regole del fare impresa in Italia appare come un percorso imprescindibile; in particolare i rappresentanti del comparto confezione e maglieria hanno evidenziato come il loro impegno nei confronti dei subfornitori cinesi abbia portato alla piena emersione di alcuni laboratori.
paolo
Buona l’idea: diamo la cittadinanza a tutti i cinesi, così non saranno più clandestini! E il sig. Rossi si illude così di risolvere il problema?! Sarebbero molto contenti i loro datori di lavoro, che così agirebbero allo scoperto. Agli ex clandestini non cambierebbe nulla, perchè certamente non si vorrebbero mettere contro i loro schiavisti! Non ci siamo accorti che i cinesi formano una comunità chiusa e a se’ stante?