Mps, Fondazione: senza un rinvio dell’aumento di capitale sarà un danno per tutti
SIENA – «Il mancato rinvio dell’aumento di capitale di Mps potrebbe arrecare grave pregiudizio alla Fondazione ed a tutti gli altri azionisti della Banca». Lo si legge nella relazione per l’assemblea di fine dicembre predisposta dall’ente guidato da Antonella Mansi.
La Fondazione, pur ribadendo che la nazionalizzazione di Mps, attraverso la conversione dei Monti Bond in azioni, rimane «un’ipotesi da evitare e scongiurare nella maniera più assoluta, chiede un rinvio di pochi mesi dell’esecuzione dell’aumento. L’incapacità di esercitare i diritti di opzione sulla sua quota del 33,4% rende più rischiosa l’intera operazione come configurata dal Consiglio di Amministrazione della Banca con il rischio di generare un grave pregiudizio per tutti gli azionisti della Banca».
Il rinvio dell’aumento permetterebbe «un superamento della situazione di difficoltà della Fondazione, riducendo i rischi di forti pressioni ribassiste sul titolo derivanti dalla necessità della stessa Fondazione di procedere a un forzoso, consistente e accelerato processo di dismissione della propria partecipazione, con potenziale beneficio per tutti gli azionisti, per la Banca MPS e per i suoi stakeholder».