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La sfida è tra Cuperlo, Renzi e Civati

Primarie Pd, domani si elegge il nuovo segretario

La sfida è tra Cuperlo, Renzi e Civati
La sfida è tra Cuperlo, Renzi e Civati

FIRENZE – I tre candidati, Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati, sono alle battute finali prima del voto di domani che decreterà il nuovo segretario democratico. Si voterà domenica 8 dicembre dalle 8 alle 20 in oltre 9mila gazebo allestiti in tutta Italia, a Brescia persino un seggio-igloo.

«Se nessuno prenderà il 51% alle primarie Pd io non darò il mio voto né a Renzi né a Cuperlo. Il ritorno di Prodi un bene per tutti. Perché è l’unico modo per cambiare davvero e radicalmente il partito democratico. Nel segreto dell’urna penso che persino Renzi alla fine voterà per me» ha detto Pippo Civati.

Matteo Renzi, dato come favorito, ha scritto sul suo profilo Facebook: «Meno 1 al nuovo Pd che sogniamo insieme da sempre». Oggi il sindaco di Firenze è a Reggio Emilia e poi chiuderà la sua campagna ad Empoli. Ha parlato anche di legge elettorale: «Che c’entra il governo? La fa il Parlamento la riforma, partendo da una proposta che farà il Pd. Quello che è si è capito è che le commissioni dei saggi servono solo a perdere tempo. Sono un modo per dilazionare le scelte. Domenica c’è la commissione di saggi più credibile di questo mondo: il milione e mezzo, due milioni di italiani che domani andranno a votare alle primarie. E se alle primarie decidiamo l’abolizione del Senato, il bipolarismo e il maggioritario perché vince il candidato che propone queste cose, i gruppi non possono mettersi di traverso».

Gianni Cuperlo, ospite della trasmissione Omnibus su La 7 questa mattina, ha ammesso che «la cosa che più mi ha addolorato è che io ho cercato di parlare di futuro, dell’idea di partito e di Paese che ho in testa. Della necessità di cambiamento. Ma io continuo ad essere descritto come l’uomo dell’apparato e della continuità. Ma se mi guardo attorno io trovo la continuità nelle ricette di Renzi».

Per i ministri niente primarie. La commissione per il congresso del Pd ha votato una delibera che definisce i membri di diritto in Assemblea: c’è il presidente del Consiglio Enrico Letta, ci sono gli ex segretari nazionali, ma anche i ministri Pd in carica (Franceschini, Delrio, Kyenge, Zanonato, Carrozza, Bray e il tecnico Trigilia), tranne quello dell’Ambiente Orlando che corre per le primarie a Genova, e persino il sottosegretario ai servizi di sicurezza Marco Minniti, il segretario nazionale dei giovani democratici, il dirigente del settore organizzazione. Insomma, mentre i candidati si preparano alla battaglia finale, una quota dell’Assemblea è già prenotata sulla base di un accordo tra i rappresentanti dei candidati stessi. Il tutto in base a una delibera, la numero 60, votata online dai membri della commissione.

Come si vota. Per votare è indispensabile portare con sé un documento di identità e la scheda elettorale. Chi è iscritto al Pd non pagherà, mentre chi non lo è verserà due euro. Per conoscere qual è il seggio dove si può votare basta andare sul sito www.Primariepd2013.it e inserire il numero della propria sezione elettorale cliccando nella sezione «Trova il seggio». I nomi degli aspiranti leader saranno prestampati sulla scheda, con accanto la lista a sostegno. Il voto disgiunto non è permesso e quindi per esprimere la propria preferenza basterà mettere una croce sul nome di uno dei tre candidati (si estenderà alla lista a sostegno) oppure sulla lista a sostegno (si estenderà al candidato).

Sarà eletto segretario il candidato che avrà ottenuto la maggioranza assoluta delle preferenze. Qualora nessuno la raggiunga, l’assemblea procederà con il ballottaggio a scrutinio segreto tra i due candidati collegati al maggior numero di delegati.

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