Roberta Ragusa, si cercherà il corpo in due pozzi
PISA – Dato per certo, come sostengono gli investigatori, che Roberta Ragusa sia stata uccisa la notte fra il 13 e il 14 gennaio scorsi, per cercare di risolvere il giallo è indispensabile ritrovar il cadavere della donna.
Nei prossimi giorni i militari del Centro Carabinieri Subacquei di Genova ispezioneranno con le loro sofisticatissime attrezzature due pozzi che si trovano a non più di 4-5 chilometri da Gello di San Giuliano Terme. Pozzi sospetti perché non ufficialmente censiti e vicini dal luogo dove la donna è scomparsa e potrebbero essere diventati la tomba di Roberta, anche perché i carabinieri ritengono che il killer non l’abbia sepolta perché quella notte il terreno era troppo duro, essendo gelato. Uno dei due pozzi si trova una vasta area degradata o a Madonna dell’Acqua alla periferia Nord di Pisa.
Nei mesi scorsi si sono tenute diverse battute di ricerche in varie zone in una vasta area compresa tra il litorale e i monti pisani, partendo proprio da Gello, la frazione di San Giuliano dove Roberta abitava con i due figli e il marito Antonio Logli, indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere, in concorso con il padre Valdemaro e l’attuale compagna Sara Calzolaio.
Contro Antonio Logli però nell’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore della Repubblica Aldo Mantovani, non è emersa alcuna prova.