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Concordia: De Falco al processo. «Dalla nave parlavano solo di black out»

I drammatici momenti del naufragio della Concordia
I drammatici momenti del naufragio della Concordia

FIRENZE. Mattinata cruciale al processo Concordia in corso a Grosseto. In aula è infatti salito sul banco dei testimoni il capitano Gregorio De Falco, comandante della capitaneria di Porto di Livorno che in querlla drammatica serata intimò a Schettino di tornare a bordo con la famosa telefonata del “Torni a bordo cazzo!”.

IL CAPITANO IN AULA. De Falco ha ricordato come la sera del 13 gennaio 2012 stesse per andare a letto quando fu informato dell’incidente al largo dell’Isola del Giglio. «Appena salito nella sala operativa mi sono accorto che la nave era ben più grossa di quanto mi avevano detto in un primo tempo, ma portava oltre 4mila persone», ha rievocato De Falco spiegando come avesse informazioni contrastanti.

INFORMAZIONI CONTRASTANTI. Dall’imbarcazione ricevevo notizie confortanti, ma non coincidevano con quelle che mi davano i Carabinieri di Prato che erano stati avvertiti da una signora che era a bordo”. Allora si decise di contattare di nuovo la Costa Concordia che rispose come «in effetti c’era un problema». Alle 22.24 nella comunicazione con la Capitaneria di porto dalla nave chiedono con urgenza un rimorchiatore e si parla di una falla.

LA MANCATA RICHIESTA DI SOCCORSO. Alle 22.28 De Falco viene messo al corrente della situazione ma «dalla nave il soccorso ancora non l’aveva chiesto nessuno». Il capitano continua il racconto: «Allertammo il comando aerea di Sarzana e facemmo uscire tutte le motovedette che avevamo. In zona un pattugliatore della finanza si propose di fornire un aiuto e gli chiediamo di andare a verificare la situazione. Si presenta sottobordo della Concordia e vede che la nave è inclinata».

LA FALLA. Dieci minuti più tardi è lo stesso De Falco che chiede alla Costa Concordia se non sia il caso di lanciare un allarme: «Ho percepito che hai una falla e hai sbandato, conferma», dice De Falco. A quel punto la Costa Concordia annuncia che sta dando l’allarme.

ABBANDONO NAVE. Alle 22.48 la capitaneria chiede se la nave stia ancora galleggiando e se non sia il caso di dare l’abbandono-nave. «Ci hanno risposto: stiamo valutando», spiega De Falco. Otto minuti più tardi, alle 22.56, la Concordia comunica alla capitaneria l’evacuazione dei passeggeri. «Dalla Concordia per tutta la notte sono arrivate scarse informazioni sullo stato di avanzamento dell’abbandono nave», rievoca il capitano.

SIT-IN PER L’ANNIVERSARIO. Intanto, il pool di avvocati di “Giustizia per la Concordia” ha annunciato stamani prima dell’udienza del processo un appello a tutti i passeggeri superstiti della nave Costa Concordia affinché siano presenti all’udienza del 13 gennaio 2014, secondo anniversario del disastro, per mettere in atto un sit in dentro l’aula del Teatro Moderno di Grosseto. Sempre per il 13 gennaio 2014 sono stati previsti, secondo le intenzioni dei promotori, anche cinque minuti di silenzio in aula «per chiedere rispetto per i morti e giustizia’».


Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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