Omicidio Meredith, Maresca: «Condannate gli imputati»
FIRENZE – Dopo il pg Crini anche la famiglia di Meredith Kercher si è associata alle richieste di condanne per Raffaele Sollecito e Amanda Knox, accusati dell’omicidio della studentessa inglese. «La punizione che chiediamo -ha detto l’avvocato Francesco Maresca– ritengo che renderà giustizia nel rispetto della legge». Il pg Alessandro Crini aveva chiesto 30 anni per Amanda (comprensivi dei tre già definitivi per calunnia) e 26 per Sollecito.
Per Maresca, gli alibi degli imputati sono «falliti perché falsi». Riguardo il movente, «l’antipatia, l’insofferenza e incompatibilità fra Amanda e Meredith sfociano in un approccio sessuale violento, poi c’è una perdita di controllo. Quindi le tensioni fra le ragazze si affiancano al movente sessuale». Un movente plurimo dunque.
L’avvocato Maresca ha definito la sentenza d’appello di Perugia, che ha assolto gli imputati, «una baracca fatiscente rasa al suolo dalla Cassazione». L’altro legale della famiglia Kercher, l’avvocato Serena Perna, si è soffermata sulle tracce e le perizie, che dimostrano «la presenza degli imputati sulla scena del delitto e che Meredith non si è potuta difendere. Non lo ha fatto perché era trattenuta dagli aggressori».
«Nessuno ricorda Meredith, mentre i due imputati scrivono libri, parlano ai giornali e guadagnano soldi -ha detto Maresca- Meredith è stata uccisa e la sua sofferenza è stata incalcolabile. 43 lesioni sul viso, sugli occhi, sulla bocca, al collo. La famiglia vive nella compostezza, nel silenzio e nel suo dolore».
Udienza senza imputati in aula. Raffale Sollecito si trova di nuovo in vacanza a Santo Domingo, dove era stato tra settembre ed ottobre. Il co-imputato dell’omicidio di Meredith Kercher, insieme ad Amanda Knox, dovrebbe tornare in Italia dopo le feste di Natale, per essere in aula il 9 gennaio, giorno delle arringhe dei suoi difensori. Amanda Knox è negli Stati Uniti e non ha partecipato ad alcuna udienza dell’appello bis ed è pertanto contumace. Raffaele Sollecito è stato in aula in più occasioni, rilasciando dichiarazioni spontanee e ascoltando la requisitoria del pg Alessandro Crini. Assente, oggi, in aula anche il padre di Sollecito, Francesco, che finora era stato presente a tutte le udienze.