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Arrestati albanesi che sfruttavano prostitute a Firenze

Sfruttamento della prostituzione, 7 arresti

Arrestati albanesi che sfruttavano prostitute a Firenze
Arrestati albanesi che sfruttavano prostitute a Firenze

FIRENZE – Avrebbero gestito un giro della prostituzione alla periferia nord di Firenze, in particolare nella zona di Novoli. Sette persone sono state arrestate dalla squadra mobile in esecuzione di misura cautelare in carcere, con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.

I destinatari dei provvedimenti, tutti uomini albanesi già noti alle forze dell’ordine, gestivano lucciole balcaniche nella periferia nord del capoluogo toscano. Nel corso delle perquisizioni è stata sequestrata una pistola.

«Avevano di fatto acquisito una sorta di proprietà lungo viale Guidoni, rilasciando un vero e proprio permesso ad esercitare la prostituzione nella zona». E’ quanto riportato nelle prime pagine dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Bagnoli nell’ambito dell’inchiesta che vede indagati 8 soggetti stranieri ritenuti responsabili del reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in concorso con l’aggravante per età delle prostitute inferiore ai 21 anni.

Le indagini della Squadra Mobile hanno avuto inizio nel settembre 2012 quando due prostitute rumene sporsero denuncia in via Zara, poiché in più occasioni erano state minacciate dalle loro colleghe albanesi che rivendicavano la proprietà del tratto di strada compreso tra il semaforo di viale Guidoni e il parcheggio dei pullman. Non curanti delle minacce, le giovani avevano continuato a lavorare ma erano state avvicinate da uomini albanesi e minacciate con armi.

Proprio dal luogo di lavoro conteso, il parcheggio dei pullman, ha preso il nome l’operazione di polizia «Travel sex» conclusa sabato scorso con la cattura di 6 persone e perquisizioni a tutti gli indagati, 7 albanesi ed una 30enne rumena. Quest’ultima sarebbe stata la compagna del principale indagato, un albanese di 27 anni.

I due avrebbero stabilito anche il luogo esatto dove la singola prostituta era legittimata a svolgere la propria attività, provvedendo ad allontanare le persone sgradite e a riscuotere dalle singole lucciole autorizzate il canone precedentemente pattuito.

Gli investigatori della Squadra Antiprostituzione e Criminalità Straniera guidata dal Sostituto Commissario Erminia Del Prete, hanno sequestrato 6810 euro in contanti, passamontagna, manette, notebook, una scacciacani modificata ed infine una pistola 6.35 clandestina.

Per il possesso illegittimo di quest’arma, 4 persone – due uomini del gruppo ed altre due donne non destinatarie della misura cautelare – attualmente in carcere, dovranno rispondere anche del reato di detenzione di arma clandestina.

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