Concordia, Maria Grazia Trecarichi morì annegata
GROSSETO – La passeggera Maria Grazia Trecarichi, i cui resti sono stati trovati sulla Costa Concordia l’ottobre scorso, morì per asfissia da annegamento e per conseguente arresto cardiorespiratorio. Lo hanno confermato i periti del tribunale di Grosseto riferendo in aula i risultati dei loro accertamenti al processo sul naufragio.
Il medico legale ha detto che non stati riscontrati traumi sui resti ossei recuperati nel relitto, quindi per esclusione la donna morì per annegamento. Quanto all’esame del dna sugli stessi resti, i periti hanno detto che è riferibile a un profilo femminile e che con certezza fa corrispondere i resti, dopo la comparazione fatta col dna della figlia, a quelli della passeggera Maria Grazia Trecarichi, rimasta dispersa per molto tempo.
Unico disperso, delle 32 vittime del naufragio, è il membro dell’equipaggio l’indiano Russel Rebello.