La Finanza scopre maxi frode a danno dell’aeroporto di Firenze
FIRENZE – Nella maxi operazione messa a segno oggi dalla Guardia di Finanza di Torino che ha portato a quattro arresti per frode fiscale, c’entra marginalmente anche la Toscana. Gli uomini finiti nei guai vendevano infatti servizi di facchinaggio, pulizie e smistamenti di corrispondenza a prezzi fuori mercato grazie a un giro di oltre 70 milioni di euro di fatture false. Principalmente a Torino ma anche all’aeroporto di Firenze Peretola.
QUATTRO ARRESTATI. Nei guai sono finite quattro persone, due arrestati, due ai domiciliari, per una maxi frode fiscale. È stata accertata una evasione di oltre 21 milioni di euro, tra Iva e ritenute fiscali, e sequestrati immobili, auto, moto e 21 conti corrente nella disponibilità degli arrestati.
L’IMPRENDITORE NEI GUAI. Secondo gli inquirenti, la mente dell’organizzazione era l’amministratore di una società consortile che effettuava lavori di magazzinaggio, trasporto di beni, spedizioni di documenti e facchinaggio per conto terzi. Dopo l’aggiudicazione delle gare, le commesse venivano sub-appaltate a un consorzio filtro e da questi a singole cooperative consorziate che, pur assicurando la regolare esecuzione dei servizi, poi non versavano l’Iva e le ritenute fiscali all’Erario, con evasioni di imposte a beneficio dell’amministratore della società consortile e di tre dei suoi più fidati collaboratori.
GLI ALTRI «PROTAGONISTI DELLA VICENDA». Si tratta di due «teste di legno» e un commercialista. In carcere, insieme all’imprenditore, e’ finito anche il commercialista, P.V. di Chieri (Torino). Arresti domiciliari invece per gli amministratori delle singole cooperative consorziate, le principali delle quali con sedi a Torino, Milano, Roma, in provincia di Caserta e anche in Toscana: a Siena.