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Diego e Andrea Della Valle

Fiorentina, per Calciopoli i Della Valle volevano l’assoluzione

Andrea Della Valle preferisce pensare al mercato
Andrea Della Valle preferisce pensare al mercato

FIRENZE. Ancora non ci sono reazioni ufficiali e non è detto neppure che arrivino, ma di sicuro i dirigenti viola non sono troppo soddisfatti della prescrizione arrivata dalla sentenza d’appello del processo di “Calciopoli” che si è celebrato nei giorni scorsi a Roma.

IN ATTESA DELLE MOTIVAZIONI. Che Andrea Della Valle, Diego Della Valle e Sandro Mencucci non avrebbero potuto essere condannati per frode fiscale infatti si sapeva. La stessa Procura ne aveva fatto richiesta. I dirigenti viola e la famiglia marchigiana però speravano in un’assoluzione con formula piena, visto che si sono sempre dichiarati innocenti e del tutto estranei a quel sistema che, la sentenza di Napoli lo ha confermato ancora, era pilotato da Luciano Moggi. Entro 90 giorni ci saranno comunque le motivazioni e magari se ne saprà qualcosa in più.

LA PRESENZA DI DDV. Ma pare ce soprattutto Diego, ieri sera quando ha saputo la notizia, masticasse amaro. Forse gli è passato per la testa anche di avere fatto tutto inutilmente, a iniziare dal suo arrivo in aula a Napoli negli scorsi mesi. La sua presenza non era necessaria ma mister Tod’s si presentò spontaneamente per pronunciare un’appassionata autodifesa che, evidentemente, ha però lasciato il tempo che ha trovato.

ADV VUOLE PENSARE AD ALTRO. Diego è sempre stato l’uomo che ha voluto più di tutti cancellare questa «macchia», mentre il fratello Andrea ha dimostrato in varie circostanze di considerare chiusa quella pagina triste, ma ormai annosa, della sua storia alla guida del club viola che dura ormai da oltre 10 anni. Non a caso è già concentrato sul mercato di gennaio.

LA GRANA PEK. Ha già dichiarato che sarà il caso di non aspettarsi grandissimi colpi ma è chiaro che se a Pradè capiterà l’occasione giusta qualcosa si farà. Soprattutto a centrocampo. Perché gli ultimi rumors narrano di un Pizarro deluso per le tre panchine consecutive che gli sono toccate nell’ultima settimana. Ormai è trattato da Montella alla stregua del resto del gruppo ma il peruviano non era rimasto a Firenze per essere messo in discussione. Di sicuro a giugno se ne andrà perché il suo contratto non verrà rinnovato vista anche l’età non più verdissima, ma potrebbe anche chiedere di essere ceduto a gennaio. Difficile però che sia accontentato, a meno che i dirigenti viola non facciano un miracolo low cost sul mercato dei centrocampisti.


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Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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