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Legge di stabilità, serve la calcolatrice nella giungla di tasse

Legge di stabilità: web tax, tobin tax, fondo taglia-cuneo

Legge di stabilità, serve la calcolatrice nella giungla di tasse
Legge di stabilità, serve la calcolatrice nella giungla di tasse

FIRENZE – Via libera della commissione, oggi la legge di stabilità approda in Aula alla Camera. La maratona si è conclusa a notte fonda. Approvati gli emendamenti del relatore. Web tax, via l’obbligo di partita Iva per l’e-commerce. Il Pd ha ritirato la proposta di modifica della Tobin tax, il governo affronterà la questione durante il semestre di presidenza della Ue.

Tra le novità principali la riformulazione della web tax, contestata da Matteo Renzi: uno dei fiori all’occhiello del Pd, riformulata per non penalizzare troppo i giganti e tutte le imprese che operano su internet. Dopo il nuovo attacco del neosegretario Pd, dalla nuova versione della cosiddetta google tax è scomparso l’obbligo di aprire partita Iva per tutti i soggetti che effettuano il servizio di commercio elettronico diretto o indiretto. Rimane invece in piedi la necessità di dotarsi della partita Iva per la pubblicità online e per il diritto d’autore.

Approvati emendamenti relativi all’aumento dell’imposta di bollo per le imprese sui depositi titoli a 14mila euro, un massimo di 50 milioni per aumentare il trattamento salariale dei contratti di solidarietà, un Fondo per le politiche attive del lavoro, incentivi per la stabilizzazione dei precari dei call center, il sostegno all’emittenza radiotelevisiva, 50 milioni di euro dal 2014 per rifinanziare il Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio, un’ulteriore spesa di 30 milioni di euro per il 2014 e di 50 milioni dal 2015 per le scuole di specializzazione in medicina.

Ritirato l’emendamento del Pd sulla Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie. La proposta di modifica, presentata da Luigi Bobba, puntava ad allargare la platea della tassa a tutti i titoli (esclusi quelli non speculativi come i titoli di Stato) e abbassava l’aliquota allo 0,01%. Il governo si è impegnato a riferire in Commissione entro gennaio e ad affrontare la questione durante il semestre italiano di presidenza europea.

Spicca poi l’istituzione del fondo taglia-cuneo per la riduzione della pressione fiscale cui saranno destinate le risorse aggiuntive della spending review e della lotta all’evasione fiscale. I benefici saranno allargati anche a pensionati, professionisti e piccolissime imprese e non riguarderanno dunque soltanto l’iniziale platea di lavoratori e aziende.

Via libera alla sanatoria sulle spiagge, all’emendamento sugli stadi e alla rottamazione delle cartelle di Equitalia che potranno essere pagate senza interessi purché in un’unica soluzione entro il 28 febbraio 2014.

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