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I lavoratori ex Isi sono disposti a tutto

Operai ex Isi occupano il Comune di Scandicci

I lavoratori ex Isi sono disposti a tutto
I lavoratori ex Isi sono disposti a tutto

SCANDICCI (FI) – I lavoratori della ex Isi hanno organizzato oggi un presidio a Scandicci, bloccando prima la tramvia e poi occupando simbolicamente il Comune per chiedere la mobilitazione della politica e trovare una soluzione entro fine anno per quei 120 operai che dall’1 gennaio rimarranno senza lavoro e senza diritto alla mobilità.

«E’ una beffa -hanno spiegato gli operai- e questa vicenda non può finire così. Per un cavillo voluto dalla Electrolux, 120 di noi non sono stati trasferiti subito in Isi e non hanno potuto maturare le 26 settimane di assunzione prima che l’azienda fallisse. Dal primo gennaio queste persone si ritroveranno così senza lavoro e senza mobilità. Così non può finire».

I lavoratori dicono «abbiamo trovato una grande disponibilità da parte del sindaco Gheri che ha immediatamente chiamato l’onorevole Dario Nardella e il segretario del Pd Matteo Renzi. Non c’è però tempo da perdere, serve una soluzione politica subito e siamo stanchi di annunci mai mantenuti».

Gli operai hanno annunciato che lunedì organizzeranno un presidio sotto la sede Inps di viale Belfiore a Firenze e non hanno escluso ulteriori iniziative. «Non abbiamo più nulla da perdere» fanno sapere.

L’assessore alle attività produttive e al lavoro della Regione Toscana, Gianfranco Simoncini, è in contatto costante con il ministero del Lavoro per trovare una soluzione che consenta di dare una copertura del reddito a tutti i lavoratori della ex Isi di Scandicci. «Abbiamo sollecitato un parere da parte del governo fin da novembre -spiega Simoncini- chiedendo al governo un impegno per evitare un’ingiusta differenza di trattamento fra i lavoratori, in modo da rendere possibile l’accesso alla mobilità per tutti. Con una lettera al sottosegretario al lavoro Carlo Dell’Aringa, abbiamo illustrato la questione nel dettaglio, ipotizzando alcune soluzioni tecniche che avrebbero garantito per tutti i lavoratori uguale trattamento e chiesto al governo una posizione nel merito». Una seconda lettera è partita qualche giorno fa ma, anche se una risposta formale non è arrivata, dal ministero sembra prevalere una chiusura rispetto alla possibilità di accesso alla mobilità per 120 lavoratori che, essendo stati assunti in un secondo momento, non avrebbero maturato l’anzianità richiesta per accedervi.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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