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Una cucina improvvisata in un capannone-dormitorio cinese

Prato, cinese denunciò i titolari: «Altri mi seguano»

Una cucina improvvisata in un capannone-dormitorio cinese
Una cucina improvvisata in un capannone-dormitorio cinese

PRATO – «Lavoravo 18 ore al giorno, pagato un euro e 40 centesimi all’ora». E’ la testimonianza dell’operaio cinese irregolare che, dopo un incidente sul lavoro, ha denunciato e fatto condannare una coppia di cinesi titolari di una ditta di Prato. L’intervista è stata rilasciata a Lucignolo e andrà in onda a gennaio 2014. Ai suoi connazionali che ancora lavorano in quelle condizioni dice: «Voglio dire di non aspettare che succeda un altro incidente. Devono avere coraggio. Denunciate il vostro capo cinese. Non potevo uscire dallo stabilimento, la porta era chiusa, era molto caldo, c’erano scarafaggi che si arrampicavano sui nostri letti».

L’uomo ha perso una mano, rimasta intrappolata in un macchinario, mentre stava lavorando. Aiutato dall’assessorato all’integrazione del comune di Prato, ora vive in una comunità. Il sui titolari sono stati condannati. Pochi giorni dopo la tragedia di Prato in cui hanno perso la vita sette persone.


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Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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