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Popolazione delle Filippine sfuggita al Tifone Haiyan all'imbarco su un C130j italiano

«Natale a casa, ma il cuore è rimasto nelle Filippine»

Popolazione delle Filippine sfuggita al Tifone Haiyan all'imbarco su un C130j italiano
Popolazione delle Filippine sfuggita al Tifone Haiyan all’imbarco su un C130j italiano

PISA – «Il Natale lo abbiamo passato a casa, ma una parte del nostro cuore è rimasto nelle Filippine». Parla il tenente colonnello Fabio D. capo equipaggio di un C27 dell’Aeronautica Militare, in forza alla 46ª Brigata Aerea di Pisa, appena rientrato dal sud est asiatico. Insieme a due altri velivoli da trasporto C130-J, che si sono avvicendati, ha costituito il «gruppo d’intervento» aereo italiano, in soccorso della popolazione delle Filippine colpita dal tremendo tifone Haiyan, che l’8 novembre ha lasciato alla spalle almeno 4000 morti ma un numero ancora più impressionante di feriti, senza tetto e di sfollati.

Si scaricano sacchi di riso
Si scaricano sacchi di riso dal C2/

EMERGENZA UMANITARIA – Partiti da Pisa con un ospedale da campo della Protezione civile, i velivoli italiani – in tutto hanno partecipato una trentina di militari – una volta sul posto si sono messi a disposizione delle diverse organizzazioni di soccorso, trasportando beni di prima necessità per l’emergenza umanitaria, in particolare generi alimentari, come sacchi di riso, acqua, generatori di corrente e tende.

PONTE AEREO – Numerosi i «ponti aerei» tra varie località, dove i velivoli della Brigata pisana hanno fatto la spola trasportando non solo materiali ma anche persone che necessitavano di soccorso o che volevano raggiungere parenti lontani. «Non abbiamo mai fatto un volo senza carico – commenta il pilota del C27 – all’andata materiali e merci, al ritorno c’era sempre una lunga coda di persone in cerca di un imbarco per fuggire dal disastro». Complessivamente sono state effettuate un centinaio di missioni tra Cebu – sede del rischieramento dei velivoli italiani – e le località di Roxas, Tacloban, Ormoc e Guiuan. Delle nazioni europee erano presenti Italia e Norvegia con i propri velivoli, mentre Francia e Germania hanno inviato personale sanitario e di protezione civile. Presenti, tra gli altri, in quella base con i loro velivoli anche Usa, Australia, Malesia e un gruppo di elicotteri giapponesi.

Assistenza a bambini filippini
Assistenza a bambini filippini

IN MEZZO ALLA GENTE – «La cosa che ci ha più colpito – racconta ancora il capo equipaggio italiano – è stata la forza d’animo della popolazione: gente che aveva perso tutto, ma che riusciva a mantenere il sorriso sulle labbra per andare avanti». Un momento tra i tanti è però difficile da dimenticare: «Eravamo dentro un supermercato un pomeriggio nella città di Cebu. Verso le 17,30 tutto si è fermato: la gente si è raccolta in preghiera per alcuni lunghissimi minuti. Anche gli addetti alle casse erano fermi in raccoglimento. Un silenzio inverosimile e assordante al tempo stesso, per ricordare – come ogni giorno – il dramma di un mese prima, che a quell’ora aveva cancellato tante vite all’improvviso. È stata una vera lezione per tutti noi, quelle persone ci hanno dato davvero moltissimo».


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Sandro Addario

Giornalista

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